VISITARE L’ISOLA DEL TINO

Visitare l’isola del Tino, nel Golfo dei Poeti, è un vero privilegio.

Legata alla memoria di San Venerio, monaco eremita che trascorse qui buona parte della sua vita, è comunemente aperta al pubblico un solo giorno all’anno.

Il 13 settembre infatti è la data legata alla celebrazione del Santo Patrono di questo meraviglioso specchio di mare, esaltato da illustri poeti nel corso dei secoli. 

 

visitare l'isola del Tino

Visitare l’isola del Tino

 

Da qualche tempo però visitare l’isola del Tino con più frequenza  è diventata la missione di un’associazione che si occupa di valorizzare, proteggere e tutelare al massimo questo angolo di paradiso ligure. Si chiama “Amici dell’Isola del Tino”. 

 

 

Da non perdere in zona: una visita alle Cinque Terre, Campiglia, La Spezia e Villa Marigola

Dove si trova l’isola del Tino

 

arcipelago di palmaria, tino e tinetto

L’arcipelago di Palmaria, Tino e Tinetto

 

Palmaria, Tino e Tinetto fanno parte di un piccolo arcipelago che cinge il golfo della Spezia. Procedendo dalla costa di Portovenere sono posizionate in una singolare scala digradante. Palmaria è la più grande. Facilmente raggiungibile dal porticciolo del borgo spezzino, vanta stabilimenti balneari, ristoranti e diverse spiagge. Il Tino si trova nel mezzo. E’ isola militare appartenete alla Marina da molto tempo e si riconosce facilmente per la presenza di un faro. Questa sua vocazione la rende inaccessibile praticamente in ogni giorno dell’anno. La terza ed ultima isola è poco più di uno scoglio. E’ possibile raggiungerla solo con imbarcazioni private e si caratterizza per la presenza dei resti di un piccolo monastero e per la statua della Madonna che emerge dai flutti.

 

In generale per il turista che arriva in visita in zona il modo migliore per conoscere l’arcipelago dal mare consiste nel partecipare ad una gita organizzata. Sia dalla Spezia che da Portovenere sono numerose le compagnie che propongono uscite più o meno lunghe, con o senza sosta bagno. Battelli o imbarcazioni più piccole sono a disposizione di ogni tipologia di visitatore e sono un’opportunità che val la pena di cogliere al volo.

 

la Madonnina al largo del Tino

 

 

Per chi ha dimestichezza con la guida della barca anche l’opzione del noleggio è da tenere presente.  

Vedere l’arcipelago dal mare è davvero meraviglioso. Ognuna delle tre isole ha caratteristiche proprie e circumnavigandole si riesce davvero a coglierne l’essenza ed l’unicità. 

Dal 1997 Palmaria, Tino e Tinetto insieme a Porto Venere e Cinque Terre sono state annoverate dall’Unesco tra i beni Patrimonio dell’ Umanità.

 

 

arcipelago palmaria, tino, tinetto

La storia dell’ isola del Tino

 

 

 

Il Tino è un’isola ricca di storia e di vegetazione. Arrivando dal mare la si nota per il verde della macchia mediterranea che la ricopre e per la sua forma singolare. I bagliori di luce che emana dopo il tramonto sono un altro suo tratto inconfondibile. 

Al Tino visse a lungo il monaco Venerio, originario della Palmaria, che qui si ritirò in eremitaggio fino alla morte. Primo farista della storia, a sua volta patrono dei faristi, è protettore di tutto il golfo dal 1960. La sua memoria è palpabile sull’isola come in tutta la zona. Esponente del monachesimo insulare fu legato ai monaci di San Colombano che in suo onore edificarono una cappella nei pressi del luogo della sua sepoltura. 

Sono numerosi i resti  archeologici presenti sull’isola e per questa ragione da pochi giorni la Sovrintendenza ha ricominciato a scavare per fare chiarezza sulla sua  storia più antica.

 

resti archeologici al tino

 

Cessate le incursioni saracene, sotto il controllo delle potenze di Genova e Pisa, la ritrovata pace nel golfo riportò i Benedettini prima e gli Olivetani poi a prendersi cura del Tino.

Più recentemente la vocazione militare ha prevalso su quella religiosa. Il faro fu edificato per volere di Re Carlo Alberto nel 1840. Le strutture militari vennero invece costruite a partire dai primi del ‘900.

Visitare l’isola del Tino con l’Associazione “Amici dell’Isola del Tino”

 

il faro del Tino

Il faro del Tino

 

Per questa sua attuale natura l’isola del Tino è di esclusivo  appannaggio della Marina Militare che presenzia il faro e tutto il suo perimetro ogni giorno dell’anno. L’accesso a cittadini e turisti è consentito solo il 13 settembre quando si celebra San Venerio.

Da qualche tempo però un’associazione lavora assiduamente per far conoscere ad un pubblico sempre più vasto questo gioiello.

Si chiama “Amici dell’Isola del Tino” l’organizzazione di volontariato che dall’autunno 2020 si occupa di promuovere, tutelare e preservare l’insieme dei valori storici, culturali ed ambientali che caratterizzano questo lembo di terra che emerge dai flutti.

 

dal faro

 

Rientra tra gli scopi statutari dell’Associazione l’organizzazione di accessi sull’isola oltre ad un’intenso impegno di divulgazione, studio, gestione di percorsi didattici e spazi museali.

Diventando soci è possibile entrare in questo loro mondo e contribuire al mantenimento dell’immenso patrimonio di quest’isola di luce.

Frequenti sono le occasioni di visita che gli Amici dell’Isola del Tino rendono possibile nel corso dell’estate.

Grazie a loro è consentito eccezionalmente  entrare in contatto con la natura incontaminata, l’archeologia e le emergenze storiche presenti sull’isola. Compiendo un cammino a cavallo tra passato, presente e futuro non si può che rimanere ammaliati dal contesto naturalistico intatto mantenuto sul Tino, dai panorami, dai colori, dai segni della storia ben visibili. 

La salita al faro rappresenta poi l’apice di una giornata trascorsa qui. La conquista della vetta e dell’agognata meta, sognata da tempo.

Tanta bellezza deve essere condivisa, tutelata e difesa con ogni mezzo.

E’ davvero rassicurante sapere che ci sia chi ogni giorno s’impegna per proteggere questo angolo di Liguria dal fascino autentico. Sostenere l’Associazione Amici dell’Isola del Tino è un dovere per chiunque ami il golfo, sia esso un residente o un turista. 

 

 

(Testi e foto di Serena Borghesi- riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com) 

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