Per la prima volta i giovani appartenenti ai Mab dell’Unesco hanno avuto la possibilità di partecipare ad un forum dedicato esclusivamente a loro. Erano quasi trecento ragazzi provenienti da novanta paesi del mondo, ed io ho avuto la fortuna di potermi mescolare a loro. Non è facile descrivere con le parole l’energia di queste nuove generazioni desiderose di essere presenti sul “Grande Delta” per poter esprimere i propri pensieri, per ascoltare le testimonianze dei coetanei, per tracciare insieme un nuovo percorso.
Durante le intense giornate che si sono succedute a cavallo tra Veneto ed Emilia Romagna nelle location che hanno fatto da sfondo alle varie iniziative, dalle cerimoie ai workshop, dalle escursioni sul territorio ai momenti formativi non ho avuto il tempo di riflettere abbastanza sulla grandezza di quanto stava accadendo, sulla reale portata dell’evento. Mi è risultato tutto assolutamente chiaro una volta salita sul treno che mi avrebbe riportato a casa: i ragazzi dei Mab dell’Unesco al Forum 2017 hanno scritto la storia. Siamo abituati a sentire parlare di conflitti e di scontri ma in questo caso, nonostante le evidenti differenze, i giovani dei Mab erano uniti dal grande ideale comune di pensare alla salvaguardia dei propri territori per garantire un futuro a se stessi ed alla propria gente.
Le riserve della biosfera da cui provengono queste donne e questi uomini rappresentano ecosistemi bellissimi ma delicati in cui le attività umane devono essere in grado di rispettare le fragilità che li contraddistinguono in un’ottica di massima sostenibilità. Un tema molto caldo di cui si dibatte da tempo e che ha assunto massima centralità nell’anno ad esso dedicato. La sostenibilità è in primo luogo consavepolezza delle potenzialità di un territorio ma anche dei suoi aspetti sensibili. Parlare insieme significa individuare soluzioni comuni che magari possono trovare applicazione in ambiti tra loro molto lontani geograficamente. Confrontarsi permette di superare i propri limiti attraverso i pensieri formulati da altri. Dialogare permette di trovare gli spunti comuni da cui partire per costruire progetti solidi e duraturi.
I ragazzi dei Mab raccolti a Rosolina Mare hanno fatto tutto questo e molto di più. Si sono divertiti, hanno cantato e ballato, hanno conosciuto ed apprezzato il territorio ed il cibo, hanno camminato ed esplorato e soprattutto hanno messo la loro anima e tutto l’entusismo di cui solo i giovani sono capaci in questa bellissima iniziativa. L’intuito esemplare dei vertici dell’Unesco è stato coinvolgere in prima persona coloro che abiteranno il futuro, rendendoli protagonisti fin da subito delle decisioni che riguardano i propri ambiti territoriali e le opportunità di lavoro e sviluppo legati ad essi. In una società poco propensa a dare spazio alle nuove generazioni questo primo Forum dei giovani dei Mab dell’Unesco appare quasi come una “rivoluzione”.
Vivere questa esperienza ha significato per me poter compiere un “viaggio nel tempo” davvero unico, visitando novanta paesi in una sola volta attraverso i volti e le parole di questi meravigliosi giovani e, attraverso il loro ottimismo e la loro tenacia, ho ritrovato una nuova fiducia per il futuro del nostro pianeta.
Grazie agli organizzatori per aver reso possibile tutto questo !
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(Testi e foto di Serena Borghesi- riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)