E’ possibile studiare la parte più lontana della storia della Terra attraverso le orme dei dinosauri di Rovereto.
Proprio così, non è finzione ma pura realtà.
In Italia, più precisamente in Trentino, si trova un sito dal valore immenso per capire e ricostruire le fasi più antiche del nostro pianeta . Per gli amanti dei dinosauri, grandi o piccoli non importa, è una tappa imperdibile ed infatti un pò di tempo fa ci siamo avventurati alla scoperta di questo luogo così particolare e non troppo noto.
Le orme dei dinosauri a Rovereto rappresentano uno strumento tangibile per capire come si muovessero, cosa mangiassero e che abitudini avessero i primi abitanti della Terra.
Negli ultimi anni abbiamo visitato molte mostre e parche tematici dedicati a questo tema. Il parco della Preistoria di Rivolta d’Adda, a breve distanza da Milano, è un posto davvero carino per passare una giornata all’aria aperta in compagnia dei bambini.
In questo post parliamo di:
Le orme dei dinosauri di Rovereto : scoprire il Trentino del passato
Recarsi in Val Lagarina, ai Lavini di Marco, significa fare un vero “viaggio nel tempo” tra centinaia di orme ben visibili che ci raccontano davvero tanto su come fossero diverse queste zone ai tempi dei dinosauri e sulle caratteristiche degli animali che abitavano da queste parti.
Al tempo dei dinosauri infatti il Trentino aveva un aspetto completamente diverso da quello di oggi. Dall’analisi delle rocce che compongono le sue montagne gli studiosi hanno potuto capire che in queste zone, una fangosa piana costiera si è trasformata in un mare tropicale. Successivamente i vulcani sottomarini, attraverso i loro sussulti, hanno fatto tremare la terra e favorito il sollevarsi del sottosuolo fino a dare forma ai monti che oggi caratterizzano questa regione.
Dallo studio delle impronte poi i paleontologi hanno scoperto tante informazioni sull’aspetto, lo stile di vita, l’evoluzioni e l’adattamento al territorio di questi lontani abitanti della Terra. La passione per la “dinosaurologia” del nostro piccolo viaggiatore nel tempo ci ha spinto, nel corso degli anni, a visitare siti sparsi un pò per tutta Europa e quando siamo venuti a sapere dell’esistenza di questi ritrovamenti così importanti in un luogo tanto vicino a casa non siamo stati più nella pelle.
Parlo al plurale perché la sua passione ci ha letteralmente contagiato ed il sapere che sulla materia si sa ancora così poco rende ogni visita una grande scoperta. Purtroppo il sito al momento della nostra visita non era protetto, addirittura non si pagava neppure un biglietto di ingresso per accedere. La speranza è che la natura o peggio ancora l’uomo non facciano danni irreparabili. Sarebbe davvero una perdita per tutta l’umanità.
Come arrivare al geosito di Rovereto, sulle orme dei dinosauri
Per raggiungere il geosito di Rovereto bisogna percorrere l’autostrada A22 del Brennero ed uscire a Rovereto Sud quindi procedere per il centro di Rovereto. All’incrocio per Via Benacense si devono seguire le indicazioni per l’Ossario di Castel Dante e quindi per le “impronte dei dinosauri”. C’è un parcheggio nei pressi di un rifugio in cui è possibile lasciare l’auto e, a breve distanza, ha inizio il sentiero che conduce alle piste.
Come organizzare la visita alle piste dei dinosauri di Rovereto
Per compiere la visita con la dovuta preparazione sarebbe opportuno fare precedentemente un salto al Museo Civico di Rovereto per approfondire in maniera adeguata l’argomento. In alternativa, se il tempo è poco, si può fare una breve sosta al book-shop del museo per acquistare la guida del sito in modo da avere un riferimento cartaceo durante l’escursione.
Noi abbiamo optato per questa seconda soluzione perché altrimenti non saremmo riusciti in una sola giornata a vedere con calma le impronte. Ovviamente abbiamo giù in agenda di tornare per completare la nostra esperienza. Speriamo di riuscire a farlo in questa vita !
Dal parcheggio delle auto ci si immette subito sul sentiero che ha inizio dopo una sbarra che delimita l’inizio di una strada forestale. Rimanendo nei sentieri inferiori, la passeggiata si rivela davvero molto semplice ed adatta a chiunque. Una buona cartellonistica presente su tutta l’area aiuta poi a capire quello che s’incontra strada facendo.
Le impronte sono visibili da subito e questo permette ai più piccoli di calarsi immediatamente nell’atmosfera con entusiasmo. Per chi ha bambini molto piccoli che non camminano è consigliabile portare il marsupio o la zaino piuttosto che il passeggino.
Quali orme di dinosauri è possibile vedere a Rovereto?
Le prime orme che s’incontrano sul lato sinistro del percorso sono quelle di un dinosauro carnivoro bipede, probabilmente un Kayentapus, che procedeva piuttosto lentamente e poco più in là si notano tracce molto più grandi di un esemplare dotato sempre di zampe con tre dita. La distanza tra le orme permette di capire con precisione a che velocità procedessero gli animali ed anche di intuirne il peso e le dimensioni.
Con un po’ di attenzione, andando avanti, si possono notare delle piccole strisce che corrispondono ai segni lasciati da un mollusco marino che si spostava in cerca di cibo. L’inizio di certo non è male !
Queste impronte sono arrivate fino a noi grazie ad una serie di fortunati fattori climatici ed ambientali. I Lavini di Marco corrispondevano infatti ad piana fangosa in cui la forte evaporazione durante i mesi più caldi favorì la cristallizzazione degli strati di terra superficiale creando una specie di crosta che si preservò anche una volta che la zona fu sommersa dal mare.
Gli abitanti di questo sito erano molteplici: ai numerosi carnivori, seguono i grandi erbivori. Lungo il “Colatoio principale “- detto anche di Chemini- a cui si accede tramite un percorso formato da scale e torrette di avvistamento, si possono ammirare una trentina di piste lasciate dalle zampe dei sauropodi ed teropodi ed altre orme isolate. Che dire: una vera emozione !
Sauropode, teropode: che impronte si possono incontrare lungo il percorso?
E’ incredibile pensare quanti millenni siano passati da quando i dinosauri “passeggiavano” da queste parti ed ancora di più pensare alla fortuna che si ha nel poter osservare e studiare questi musei a cielo aperto. Dal sentiero forestale alto collegato al Colatoio Chemini, tornando verso il parcheggio, si trovano impronte davvero particolari: su una parete verticale si rintracciano orme di un sauropode e di un teropode che sembrano risalire la montagna.
In realtà in questa “grande piega”, come è denominata la zona, le rocce che conservano le tracce del passaggio dei dinosauri sono state spostaste a seguito delle dinamiche della crosta terrestre, creando questa particolare pista che risale la montagna . Completano la visita i “Colatoi inferiori” in cui si trovano piste di piccoli sauropodi ed ornitopodi bipedi ed altre orme isolate di teropodi ed infine le “lastre alte” difficile da raggiungere per la loro inaccessibilità.
Visitare le impronte dei dinosauri del geosito dei Lavini di Marco a Rovereto ci ha regalato una grande emozione e ci ha fatto correre con la mente a quel tempo lontano in cui i dinosauri erano i dominatori del pianeta.
Un’avventura semplice, economica e dal fascino infinito che è capace di lasciare senza fiato gli esploratori di ogni età.
(Testi e foto di Serena Borghesi- riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)
Fantastico non ne ero a conoscenza! Dato che i miei figli sono fan dei dinosauri dovrò assolutamente portarli!
Una meta da non perdere per i piccoli palentologi !
Non sapevo che esistesse questo posto con le orme dei dinosauri. Molto interessante e per i bimbi deve essere favoloso.
E’ stata una bella scoperta anche per noi, come dire…un vero “viaggio nel tempo” !!