Si chiama Domenico Penna la gelateria di Pizzo in cui abbiamo assaggiato l’autentico tartufo.
Un dolce speciale che identifica un intero borgo. Impossibile passare da Pizzo Calabro senza concedersi una sosta in Piazza della Repubblica.
E’ qui che la gelateria Domenico Penna, tra mille deliziose preparazioni, con passione e nel pieno rispetto della tradizione ogni giorno offre il vero tartufo di Pizzo.
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In questo post parliamo di:
Il tartufo di Pizzo
Il primo gelato al mondo ad avere ottenuto il riconoscimento della IGP, dire Pizzo significa dire tartufo, senza dubbio. Quindi il tartufo di Pizzo altro non è che un gelato speciale. Per chi non l’ha mai assaggiato si tratta di una vera esperienza sensoriale, un viaggio nella tradizione più autentica. Niente a che vedere con quelle cupolette perfette realizzate a livello industriale, il tartufo originale è piacevolmente irregolare. Famoso ormai in ogni parte del globo, la prelibatezza calabra parrebbe essere nata per caso, o meglio per sbaglio.
Verso la metà del secolo scorso un gelataio napitino, Don Pippo, in occasione della preparazione di un banchetto nuziale si trovò sprovvisto di coppe ma, senza perdersi d’animo, creò delle sfere di gelato con le mani e le ripose in un pezzetto di carta prima e nel congelatore poi. Quella che sembra una favola è diventato un successo a livello mondiale. La ricetta originale rimane ancora oggi un segreto ma per capire il motivo di tanta fama basta prendere posto in Piazza della Repubblica a Pizzo e dare inizio allo spettacolo.
Il tartufo di Pizzo è infatti già uno spettacolo alla vista, con i suoi colori e le mille varianti. Solo una cosa non deve mai cambiare ed è l’artigianalità della preparazione.
La gelateria artigianale di Domenico Penna
Per essere certi che l’artigianalità e la tradizione fossero rispettate ci siamo rivolti alla gelateria Domenico Penna, una famiglia che porta avanti la cultura del tartufo, e del gelato in generale, con impegno e professionalità. Le materie prime sono fondamentali per la buona riuscita di ogni prodotto: pistacchi di bronte, nocciole piemontesi e numerose altre eccellenze italiane sono alla base di ogni preparazione.
Alla tradizione si unisce poi l’innovazione nell’accostamento degli ingredienti, nella sperimentazione di nuovi abbinamenti. Per non sbagliare abbiamo provato il tartufo in quattro diverse varianti: il tradizionale dal cuore fondente, con i fichi e le noci, al pistacchio e quello “vecchia maniera” con al centro cioccolato ed amarena. Impossibile stabilire quale sia stata l’interpretazione migliore. Ci sono anche le versioni più sfiziose al bergamotto ed alla liquirizia.
Il tartufo viene servito in una coppa molto grande e le sue dimensioni consistenti le rendono praticamente un pasto. Perfetto da degustare osservando la vita brulicante della principale piazza di Pizzo, con i colori del tramonto. Da alcuni anni infatti alla sede storica di Via Nazionale si è aggiunta questa seconda, nel cuore del borgo. Il tartufo è il loro fiore all’occhiello ma la produzione dell’azienda di famiglia di Domenico Penna è molto ampia e va dai gelati classici fino ad arrivare addirittura ai panettoni farciti. Per tutti i gusti e per tutte le stagioni!
Insomma se passate da Pizzo non fate a meno di provare questa eccellenza che da sola vale il viaggio. Inutile dire che noi lo adoriamo….
(Testi e foto di Serena Borghesi-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)