Visitare la cupola di San Gaudenzio a Novara è un’ottima scelta per fare conoscenza con la città.
La storia, la fantastica architettura, la prospettiva che regala sono il migliore biglietto da visita con cui questo angolo di Piemonte si presenta ai viaggiatori.
Visitare la cupola di San Gaudenzio è possibile grazia a Kalatà, un’impresa culturale che accompagna grandi e piccoli in un’avventura davvero interessante!
Avete mai dormito in un castello? Noi lo abbiamo fatto proprio in Piemonte, sulle colline torinesi, nel castello di Montaldo.
In questo post parliamo di:
La basilica di San Gaudenzio
La basilica di San Gaudenzio è un complesso architettonico di Novara composto da tre elementi realizzati in diverse fasi costruttive. Chiesa, campanile e cupola nel loro insieme creano una struttura articolata che lascia di stucco ogni visitatore. Imponente nei volumi, azzardato nella sua altezza, questo edificio religioso è una chicca della città e dell’intera regione.
La lunga storia della chiesa di San Gaudenzio risale all’841. Era diversa la collocazione, la struttura e la dimensioni ma San Gaudenzio era sempre al centro dell’attenzione. Una figura cara alla città, primo vescovo, amico di Sant’Ambrogio, si occupò di diffondere la cristianità nel basso novarese. La diocesi gaudenziana prese vita proprio grazie a questo vescovo, staccandosi da quella milanese.
Per quanto riguarda la chiesa, il nucleo originario presente in via XX settembre fu ricostruito nel 1298 fino a che Carlo V decise di dare alla città una nuova struttura. In qualità di piazzaforte militare degli spagnoli non poteva prevedere l’esistenza di edifici al di fuori delle mura. Fu allora che venne istituita la “Fabbrica Lapidea della Basilica di San Gaudenzio” per la ricostruzione della chiesa. Il luogo prescelto dentro la cinta muraria fu il punto più elevato della città, nella parte nord-ovest. La preesistente chiesa di San Vincenzo fu dunque quasi completamente demolita per fare spazio al nuovo edificio. Restarono in piedi solo tre cappelle.
Pellegrino Teboldi fu l’architetto incaricato della progettazione. La basilica si fa notare per le sue grandi dimensioni e per il verticalismo.
Ci si sente piccoli mentre si percorrere la lunga navata centrale, in attesa di giungere ai piedi della cupola.
Il campanile
Staccata dal corpo della chiesa c’è la torre campanaria. Come in un cantiere senza fine, nel 1753 si decise di sostituire la torretta campanaria con una struttura più alta. Benedetto Alfieri issò la sua costruzione fino a 92 metri, realizzando l’edificio più alto in città. Furono necessari ben vent’anni per completare questa opera con base quadrata, sormontata da un prisma irregolare. Granito e laterizio si alternano fino ad incontrare sulla guglia otto teste di cherubini in bronzo. All’interno una coppia di scale che mai si incontrano permette l’ascesa e la discesa.
La cupola di San Gaudenzio a Novara
Una struttura già bella e ricca di suo fu ulteriormente perfezionata con la realizzazione della cupola avvenuta nel 1840. Le casse della Fabbrica Lapidea non avevano le forze per sostenere questa opera di completamento ma una pubblica sottoscrizione ed il ripristino dell’imposta del sesino diedero l’avvio ai lavori. Fu Alessandro Antonelli l’artefice di questa meraviglia. Nome noto e legato indissolubilmente alla città di Torino.
La realizzazione della cupola fu una vera impresa mai portata a compimento. Tre differenti progetti, le guerre d’indipendenza ed i costi che lievitavano fecero si che i lavori iniziarono effettivamente solo nel 1861. La guglia fu realizzata poi tra 1876 ed il 1878. Sulla cima venne collocata la statua in bronzo ricoperta di lamine d’oro di Cristo Salvatore realizzata da Pietro Zucchi.
Mentre si cammina per Novara e ci si avvicina alla cupola cresce il senso di stupore e meraviglia. Arrivati al suo cospetto, con lo sguardo rivolto all’insù, si resta completamente rapiti dall’arditezza dell’intento. L’intuizione di Antonelli fu grandiosa per l’altezza che volle raggiungere e la tecnica prescelta. Alternanza di pieni e di vuoti, mattoni scelti come materia prima, in dissonanza con la moda del tempo. Per mostrare agli occhi di tutti l’eccellenza delle maestranze novaresi e della materia prima locale.
Un progetto ardito fin dai suoi intenti. Un’opera che colpisce ancora oggi a distanza di tutto questo tempo. Un’esempio di tenacia e perseveranza che spicca su tutto e identifica la città nel suo complesso.
Visitare la cupola di San Gaudenzio a Novara
La cupola di Novara non è solo da ammirare ma è anche tutta da vivere. Dall’estate 2021 infatti grazie a Kalatà è possibile arrivare fino alla cima, accompagnati da una guida.
Potersi immergere nella bellezza regala davvero sensazioni forti. Con tutto l’equipaggiamento del caso si può salire a due differenti altezze. Chi ha bambini maggiori di sei anni può accedere alla cupola, i maggiori di quattordici possono arrivare fino alla guglia.
Nulla di meglio di poter conoscere le fasi costruttive di questa struttura vivendola proprio dal suo interno. I camminamenti sono stati infatti messi in sicurezza per permettere ai visitatori di ogni provenienza di salire in alto, fino al cielo di Novara. Non dunque un privilegio per i soliti addetti ai lavori ma una visita per tutti.
Le guide accompagnano in ogni fase, fornendo ogni spiegazione necessaria a comprendere i tanti dettagli che compongono la cupola.
Architettura, ingegno, maestria, azzardo sono gli aspetti che passano in rassegna sotto gli occhi curiosi ed attenti di grandi e piccini. A coronamento della salita una vista d’eccezione che regala scorci da cartolina su tutta la città.
Un viaggio nel tempo e nella storia di un edificio che rappresenta davvero l’identità di un’intera città.
Le visite si svolgono con la bella stagione, dalla primavera all’autunno per ragioni di sicurezza. Posso essere prenotate sia on-line che al telefono ed hanno un costo di 10/12 euro per accedere alla cupola, 13/15 per accedere alla guglia.
(Testi e foto di Serena Borghesi-riproduzione www.viaggi-nel-tempo.com)