Nell’ organizzare una visita nel Canton Ticino è opportuno pensare adeguatamente a cosa vedere a Mendrisio.
Questa graziosa cittadina che dista una manciata di chilometri dal confine italiano ha tutto l’orgoglio ed il rigore tipici della Svizzera.
Il suo centro storico è curato e ricco di dettagli, piacevolissimo da scoprire passeggiando senza fretta. E proprio a ritmo lento è possibile capire quante cose interessanti possa offrire questa destinazione.
Ecco allora il nostro resoconto su cosa vedere a Mendrisio in un giorno, frutto della nostra recente visita.
Un giorno a Bellinzona? Ne parlo in questo pezzo specifico!
In questo post parliamo di:
Cosa vedere a Mendrisio: palazzi storici ed antiche chiese
Circondato da una natura esuberante, il Mendrisiotto è una regione da vivere in ogni stagione dell’anno. Il suo principale centro è una cittadina posta a metà tra il lago e la montagna. I suoi rilievi e le sue valli sono attrattori turistici di grande significato ma non devono precludere una visita accurata al suo nucleo urbano più antico.
I recenti ritrovamenti di pregevoli edifici romani fanno capire come fin dal passato la zona fosse ritenuta di fondamentale importanza. Crocevia tra nord e sud e snodo commerciale strategico.
La visita in compagnia di una preparatissima guida locale ci ha permesso di soffermare la nostra attenzione su dettagli che da soli non saremmo mai stati in grado di notare.
Le graziose vie del centro sono ornate da eleganti palazzi dalle tinte pastello. In passato elaborati dipinti rendevano le facciate vere opere d’arte a cielo aperto. Con il tempo questa consuetudine è andata sparendo ma restano intatte invece le strutture degli edificio più antichi. Al centro è ancora ben visibile la corte dove si faceva esiccare il tabacco o si tenevano a dimora gli animali. Nella parte superiore la struttura era suddivisa in diverse porzioni in maniera tale da ospitare più famiglie.
Per identificare con esattezza chi abitasse un certo edificio dei singolari cartelli posti all’esterno erano in grado di mettere in risalto, oltre al nome, alcuni tratti distintivi della persone.
Le chiese di Mendrisio
Tra gli edifici religiosi, da non perdere una visita all’antico monastero dei Serviti, oggi sede del Museo d’Arte moderna. Il suo chiostro perfettamente conservato permette di osservare mirabili esempi di meridiane perfettamente funzionanti.
A breve distanza da qui, sulla sinistra, la Chiesa di San Giovanni Battista, una delle massime espressioni del Barocco del Ticino. La cappella della Madonna delle Grazie invece conserva un affresco del Trecento di Giovanni da Milano.
Percorrendo Via Stella si ha modo di respirare la tranquilla aria di questo grazioso centro fino ad arrivare all’imponente chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Da questa posizione rialzata si ha modo di scorgere la torre medioevale che contribuiva a difendere la città insieme alla cinta muraria e l’elegante Palazzo Torriani. Andando ancora più avanti oltre la piazza da ammirare Palazzo Pollini.
La passeggiata per il centro può terminare presso il parco di Villa Argentina, dove ha sede la facoltà di architettura, fondata da Mario Botta.
Il museo del Trasparente
Vero fiore all’occhiello di Mendrisio è un piccolo museo dal fascino unico. Casa Croci, la dimora che lo ospita, dall’esterno attira l’attenzione per le sue geometrie ed all’interno per le collezioni che custodisce.
Eccezionale esempio di arte, i trasparenti sono capolavori dalle forme e dimensioni disparate.
Un patrimonio da custodire e far conoscere per la storia e la bellezza passata inalterata attraverso i secoli. Proprio per la loro particolarità dal 2019 sono stati inseriti dall’ Unesco nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’ Umanità.
La storia dei Trasparenti
Varcare la soglia di questo museo significa fare una viaggio nel tempo nella storia del territorio. I Trasparenti infatti fecero la propria comparsa intorno alla fine del ‘700 per iniziativa di un frate dei Servi di Maria di nome Antonio Maria Baroffio. Le prime manifestazioni artistiche di questo genere portano la firma del pittore di Rovio Giovanni Battista Bagutti. Le ultime risalgono agli anni 70 del ‘900.
Vennero realizzate inizialmente su carta pecora poi ricoperta di olio e cera per garantirne l’impermeabilità. Questi dipinti dalla forte carica comunicativa sono montati su casse e possono essere illuminati dall’interno, creando un effetto di grande suggestione.
Belli da ammirare con la luce del giorno, alla sera si caricano di un magnetismo incredibile.
Il Museo è aperto in ogni mese dell’anno e dunque la tecnica sottesa ai Trasparenti può essere contemplata e conosciuta sempre.
Per comprendere a fondo la loro potenza simbolica però val la pena di ammirarli durante la Settimana Santa esposti per le vie di Mendrisio a far da sfondo alle Processioni pasquali.
Cosa vedere a Mendrisio: le processioni pasquali
C’è gran fervore a Mendrisio nei giorni che precedono la Pasqua. I Trasparenti infatti devono essere fissati alle facciate degli edifici e tra i vicoli, in attesa del consueto appuntamento annuale.
Il lavoro da fare è tanto e richiede impegno. Si tratta infatti di maneggiare opere fragili e di grande valore che non devono essere danneggiate. L’attività di restauro è già resa impegnativa dall’antichità delle prime opere e non deve essere ulteriormente compromessa.
L’illuminazione, che oggi è al led ed un tempo realizzata con le candele, prende il via mano a mano che l’installazione viene completata.
Solo però la sera del giovedì e del venerdì santo, in occasioni delle processioni, acquisisce un valore simbolico immenso.
I Trasparenti sono lo sfondo perfetto per far rivivere gli episodi del Vangelo e dell’Antico Testamento, riproducendone passi specifici.
Il Giovedì e Venerdì Santo a Mendrisio
In queste due serate speciali infatti le vie del centro di Mendrisio, con un viaggio spazio temporale di millenni, riportano tutti gli astanti a vivere con partecipazione gli ultimi giorni della vita di Gesù.
Nulla è lasciato al caso, nessun dettaglio trascurato.
Tutta la popolazione è chiamata a prendere parte a questa rievocazione storica che coinvolge circa trecento figuranti nella prima serata e circa il doppio nella seconda.
Addirittura la scelta di Gesù viene fatta in maniera segreta tra gli abitanti che inseriscono il proprio nominativo in un’apposita urna, senza farne parola con nessuno.
I costumi sono realizzati con incredibile verosimiglianza rispetto a quelli dell’epoca. Vederli esposti prima della processioni in una specifica mostra ci ha permesso di scoprire alcuni particolari su cui non avevamo mai riflettuto prima.
Quando poi la parata inizia qualcosa di magico prende vita a Mendrisio. E’ una sensazione difficile da descrivere, consigliamo a tutti di andare a vedere e vivere queste emozioni sulla propria pelle.
I Trasparenti accesi a segnare la via, i figuranti calati ciascuno nella propria parte, la gestualità, lo scalpitio dei cavalli, il silenzio tutt’interno.
E’ un’esperienza forte ed inaspettatamente coinvolgente.
Si vorrebbe fotografare ogni dettaglio ma poi prevale il bisogno di vivere al meglio questa occasione senza distrazioni. Ed allora tutto passa in secondo piano e ci si immerge nella scena, come a poter riavvolgere un nastro già noto ma di cui non si sa mai abbastanza.
Adatte a visitatori di ogni età le processioni di Mendrisio, al pari dei Trasparenti, rappresentano davvero qualcosa di unico da ammirare, tutelare e conoscere.
(Testi e foto di Serena Borghesi-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)