La vendemmia alle Cinque Terre segna il passaggio tra l’estate calda e caotica e l’autunno in cui i ritmi rilassati scandiscono le giornate dei borghi marinari e dell’entroterra.
Sui vigneti l’uva è giunta al giusto grado di maturazione e tutto è pronto per dare il via ad un momento dell’anno quasi rituale per chi, da sempre, vive dei prodotti della terra, per questa ragione poter ammirare lo spettacolo della vendemmia alle Cinque Terre è un’esperienza di quelle che non si dimenticano.
Per organizzare al meglio una visita a questi paesi aggrappati tra cielo e terra vi consiglio di leggere il mio articolo dedicato a questo argomento.
In questo post parliamo di:
La vendemmia alle Cinque Terre: tra terrazzamenti e vigneti
Per conoscere lo spirito più autentico di questo paradiso ligure bisogna allontanarsi dal mare e salire verso le colline, tra i piccoli agglomerati urbani e le coltivazioni di vite. Se le abitazioni colorate dei cinque borghi marinari suscitano sempre interesse e curiosità nei visitatori per essere praticamente aggrappate alla costa, ancora più sorprendenti risultano gli spazi in cui l’uomo, nel corso dei millenni, si è dedicato alla coltivazione della terra. I vigneti rappresentano al meglio lo spirito di sacrificio e di abnegazione che gli abitanti del luogo hanno dovuto esercitare per ricavare dei frutti da un terra senza ombra di dubbio affascinante ma anche aspra e difficile da domare.
In passato l’ agricoltura rappresentava una sicura fonte di sostentamento per intere famiglie, ma con il sopraggiungere di nuove opportunità lavorative il legame con la terra si è andato affievolendo fino ad essere soppiantato negli ultimi decenni dal turismo. Ma affinchè l’ambiente che rende uniche le Cinque Terre possa rimanere integro ed in buona salute, un ritorno alla terra non solo è auspicabile ma doveroso.
Vendemmia alle Cinque Terre: visitare la Cantina Sociale di Volastra
Per capire qualcosa di più sul mondo della vendemmia e sulla coltivazione della vite, alcuni giorni fa abbiamo fatto un “viaggio nel tempo” molto interessante alla Cantina Sociale delle Cinque Terre, nei pressi del borgo di Volastra.
Abbiamo trovato ad accoglierci il Presidente, Matteo Bonanini, che con grande professionalità ci ha raccontato tanti dettagli su questo universo bellissimo e complesso. La raccolta delle uve, come abbiamo potuto apprendere dalle sue parole, avviene in tempi diversi a seconda dell’utilizzo che se ne deve fare. S’inizia da quelle necessarie alla produzione del famoso Sciacchetrà, vino liquoroso di grande pregio, che vengono selezionate quando sono ancora sulla vigna. Già da questo si capisce quanta attenzione sia necessaria per produrre questo particolare nettare. I grappoli perfettamente sani e giunti al giusto grado di maturazione sono trasportati con cura per essere poi lasciati ad appassire per tre mesi. Prosegue poi la raccolta nelle sottozone che sono aree con specifiche caratteristiche legate all’ esposizione e all’altitudine sul livello del mare . Alla raccolta segue la vendemmia vera e propria la cui data è decisa dall’enologo della Cantina Sociale.
Per una decina di giorni un grande fermento anima questi luoghi nell’attesa di scoprire se l’annata sarà di quelle da ricordare. Bosco, Albarola e Vermentino sono i vitigni più diffusi della zona e per ottenere la certificazione Doc è necessario che sia il vino che lo sciacchetrà contengano almeno il quaranta percento di uve provenienti dai vitigni di Bosco che sono autoctoni. Le uve utilizzate per la produzione del vino Cinque Terre provengono dai soci della cantina che coltivano e mantengono in buono stato i terrazzamenti oltre a contribuire alla buona riuscita della vendemmia. Quella che ci ha raccontato il Presidente Bonanini è una bella storia fatta di passione, antiche tradizioni ed un forte attaccamento a questa terra così bella e così fragile.
Vendemmia alle Cinque Terre: esperienza da brivido in monorotaia
Con il tempo l’ingegno umano è riuscito a superare alcune difficoltà legate alla gestione dell’agricoltura. Cinquanta monorotaie sono oggi in funzione tra questi ripidi pendii per semplificare il trasporto dell’uva . Un mezzo di trasporto molto utile che abbiamo avuto la fortuna di poter provare, un’occasione unica che abbiamo colto al volo, nonostante un certo timore.
E proprio scendendo a bordo del “trenino” a picco sul mare tra questi meravigliosi vitigni si coglie l’assoluta particolarità di questo luogo che deve essere preservata e difesa ad ogni costo in nome di una sostenibilità che deve interpretarsi come la risposta per il futuro di questo territorio e della sua gente.
La natura aspra e generosa di questa terra costantemente sferzata dalla brezza marina si riassume alla perfezione in un calice di vino proveniente da queste pregiate vigne. E così una semplice sosta alla Cantina Sociale può diventare una vero “viaggio nel tempo” della vendemmia e nei sapori di questo lembo di terra appeso tra cielo e mare.
Vendemmia alle Cinque Terre: come organizzare la visita
La Cantina Sociale delle Cinque Terre si trova in località Groppo, sopra il borgo di Manarola. E’ possibile prenotare una visita guidata tra i vigneti oppure fermarsi per una degustazione o ancora per acquistare i prodotti del territorio. Credo che una sosta qui sia il modo migliore per comprendere a vera natura di questa zona di Liguria. Il personale è a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie sui prodotti esposti e per raccontare il territorio da un’inedito punto di vista.
Link utili
Parco Nazionale delle Cinque Terre
Cantina sociale delle Cinque Terre
(Testi e foto di Serena Borghesi-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)
Certo che i vigneti a picco sul mare hanno un fascino unico, amo il momento delle vendemmia e il saper conservare le tradizioni!
Forse la parte più pittoresca delle Cinque Terre è proprio questa ed è un peccato che in pochi lo sappiano!