Gli orti botanici di Ome sono due e rappresentano uno dei tanti motivi validi per visitare la Franciacorta.
Quando si pensa a questa zona della Lombardia ci si focalizza solitamente sul paesaggio meraviglioso, sui vigneti ed sulle bollicine. Con grande piacere abbiamo scoperto da poco che c’è un altro aspetto di cui gli abitanti della zona vanno fieri.
Si tratta di due orti botanici di Ome, dedicati rispettivamente alle conifere ed alle querce.
Sono bellissimi da vedere ma è ancora più interessante poter scoprire la loro storia.
Da non perdere in Lombardia durante il periodo autunnale: una visita ad un campo di zucche, il foliage al parco di Monza e la Valle Camonica.
In questo post parliamo di:
Gli orti botanici di Ome: un pò di storia
Quando si parla degli Orti botanici di Ome bisogna necessariamente far riferimento al Prof. Antonio De Matola.
Professore, esperto di botanica, ricercatore, profondo amante e conoscitore di questa terra. Le sue idee, la sua tenacia e la sua passione sono parte integrante di questo progetto. Accanto a lui la speciale moglie Maria ed un bel gruppo di sostenitori altrettanto convinti di questa missione.
Per creare da una discarica un orto botanico ci vogliono numerose qualità. La prima è la voglia di credere in quanto si sta facendo senza pensare al tempo ed alla fatica che saranno necessari. Serve una visione.
Antonio De Matola l’ha sicuramente avuta quando ha deciso di intraprendere questo percorso.
Fin nella sua fase iniziale il progetto ha avuto l’ambizione di dare forma ad un’oasi naturale viva, fruibile da ogni visitatore. Non quindi una riserva di cui nessuno potesse godere ma uno spazio per tutti.
Creare bellezza è stato il filo conduttore di ogni azione intrapresa per realizzare questo spazio verde. Una piccola porzione di paradiso che non a caso sorge in località “pradiz del Paradis”, neanche a farlo apposta.
Dal 1996 anno in cui è iniziata la bonifica dell’area è passato tanto tempo. Nel 2000 c’è stata l’inaugurazione del progetto ma il lavoro continua incessante per fare sempre meglio e sempre di più a beneficio della comunità locale e di ogni visitatore.
Come visitare gli orti botanici di Ome
Tutti possono accedere liberamente agli orti botanici di Ome. Famiglie, scolaresche, giovani e meno giovani sono i benvenuti.
Tra questi spazi verdi si può passeggiare, leggere, contemplare la natura.
All’orto delle conifere si accede a piedi, con una passeggiata di venti minuti da Via San Lorenzo.
Osservare le caratteristiche di ogni pianta, la loro ricchezza e la varietà è un’esercizio che viene spontaneo. Ma anche solo camminare, ammirando il verde e assorbendone al massimo la forza vitale può essere una buona motivazione per arrivare in zona.
Non serve essere botanici per coglierne la grandezza. Basta sapere ascoltare con tutti i sensi ben in funzione.
L’orto delle conifere
Visitare l’orto delle conifere con Antonio De Matola è un privilegio che non scorderemo facilmente. Non solo perché di questo progetto è stato l’ideatore ma soprattutto perché ne rappresenta l’anima.
Già al telefono avevo colto la sua innata disponibilità ma vederlo di persona è stato un vero regalo.
Con la sua presenza gentile, i suoi modi da uomo di altri tempi ci ha condotto all’interno dello spazio verde raccontandoci genesi ed aneddoti di ogni pianta. Ogni esemplare ha una sua storia singolare, una sua fragilità ed unicità.
Le piante oggi presenti appartengono a sette tipologie di conifere provenienti da ogni angolo del continente. Conifere, ginko e tassacee le famiglie presenti.
Alcuni esemplari sono stati donati da centri di ricerca o esperti di tutto il mondo, altre sono il ricordo che alcune famiglie hanno voluto rivolgere a un proprio caro che ha lasciato la vita terrena.
Natura e poesia si fondono incessantemente, metro dopo metro. Dentro a questo progetto c’è un mondo di valori e di branche della scienza. La botanica in primo luogo con tutta le attività ad essa legate di ricerca e conservazione delle specie. E’ interessante sapere, ad esempio, che la “wollemia nobilis” dichiarata estinta da tempo è presente all’interno dell’orto in ottime condizioni.
Insomma non è richiesto essere esperti per apprezzare l’armonia, la pace e la bellezza di questo luogo. La sua valenza scientifica è il plus che lo rende una meta imperdibile, soprattutto per chi viaggia con bambini al seguito.
(Testi e foto di Serena Borghesi-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)