Visitare la Val Camonica in un fine settimana è un’ottima idea in ogni periodo dell’anno.
Quando però il caldo colore delle foglie tinge con le sue pennallate le montagne, allora questa valle diventa quasi magica. E’ infatti questo secondo me il periodo migliore dell’anno per ritagliarsi del tempo per visitare questa parte di Lombardia.
La Val Camonica in un fine settimana può regalare intense emozioni grazie all’insieme di bellezze che la rendono unica e perfetta da scoprire per grandi e piccini.
Per rendere davvero speciale la visita a questa porzione di Lombardia consiglio di soggiornare al B&B l’Orto di Balù che ha reso il nostro fine settimana indimenticabile.
Da non perdere la visita alle panchine giganti sopra il Lago d’Iseo.
In questo post parliamo di:
Visitare la Val Camonica in un fine settimana: informazioni pratiche
La Val camonica si raggiunge comodamente in auto attraverso differenti percorsi. Arrivando da Milano bisogna uscire a Bergamo e proseguire sulla SS 42 in direzione del Tonale. Per chi arriva da nord-est lungo l’autostrada del Brennero l’uscita da imboccare è San Michele all’Adige dove s’incontra la SS43 della Val di Non per poi passare sulla SS42 in direzione della Val di Sole. In treno si può arrivare fino a Brescia e quindi proseguire con il servizio di Trenord sulla linea Brescia-Iseo-Edolo. Per soggiornare abbiamo scelto un b&b delizioso, situato a breve distanza da Bienno. Per immergersi completamente in questo ambiente così incontaminato anche la scelta dell’alloggio è molto importante e all’Orto di Balù ogni dettaglio è curato nei minimi dettagli, in piena sintonia con la natura meravigliosa che lo circonda. Completamente immerso nel bosco è un ristorante genuino che utilizza i prodotti del territorio ed accoglie con il suo mobilio in legno. Si chiama “Il castagnolo” e si trova in località Deria nei pressi di Paspardo.
Visitare la Val Camonica in un fine settimana: le incisioni rupestri
La principale attrazione della Val Camonica sono a giusta ragione le incisioni rupestri. Nessuna immagine vista in un libro può rendere vagamente l’idea della loro straordinaria bellezza. La quantità e l’importanza dei segni rinvenuti in questa zona ha attirato da subito l’attenzione dell’Unesco che già nel 1979 ha nominato la Valle Camonica bene patrimonio dell’Umanità. Si tratta del primo sito insignito di questo titolo su suolo italiano. I siti sino ad oggi studiati sono oltre 180 distribuiti a diverse altitudini in oltre 30 comuni. Numeri importanti che passano però in secondo piano quando ci si trova davanti alla perfezione di questi disegni. Le incisioni studiate in questa zona coprono un arco di tempo che va dalla preistoria alla protostoria con riprese in età romana, medioevale fino all’età storica antica. Non tutto ciò che è stato scoperto è visibile attualmente perchè gli archeologi al fine di proteggere e preservare quanto più a lungo possibile questo patrimonio dopo aver condotto le opportune indagini lasciano che la vegetazione ricopra e quindi naturalmente tuteli tanta bellezza.
Le incisioni rupestri della Val Camonica: i parchi da visitare
Sono otto i parchi che compongono l’insieme del patrimonio delle incisioni. In località Naquane si trova il primo parco archeologico italino risalente al 1955. Con una piacevole passeggiata in mezzo al bosco si raggiungono le grandi rocce su cui l’uomo della presistoria ha dato sfogo alla propria creatività.
Le rocce sono contrassegnate con un numero e con cartelli che danno indicazioni su quanto contenuto. Tra vedute mozzafiato e scoperte, passo dopo passo, sempre più incredibili la visita regala un crescendo di emozioni. I percorsi temati sono cinque e le superfici lavorate centoquattro. Si possono vedere uomini, animali, immagini di vita quotidiana, simboli e rappresentazioni del mondo spirituale.
E’ incredibile pensare che risalgano all’epoca neolitica. Più nuovo è il Parco dei massi di Cemmo istituito nel 2005. In questo sito nel 1909 il geografo Laeng trovò due massi istoriati. Più di recente nella stessa area è stato rinvenuto un santuario megalitico.
Il Parco di Serandina-Bedolina è famoso per la presenza della rosa camuna, simbolo della Regione Lombardia. Anche in questo caso lo scenario delle montagne e della valle crea una grande suggestione che aumenta l’emozione di poter vedere una mappa di epoca preistorica. La visita ai parchi delle incisioni è una perfetta unione tra una passeggiata nella natura ed una sensazionale scoperta di un mondo lontanissimo. Una vera avventura per chi viaggia con i bambini.
Visitare la Val Camonica in un fine settimana: le chiese di San Siro e San Salvatore
Tra una camminata nel verde ed un’ispezione alle rocce dei segni val la pena di soffermarsi ad ammirare due chiese davvero interessanti. La pieve di San Siro si trova presso Cemmo e si raggiunge con un breve percorso a piedi. Una parte dell’edificio è addossato alla roccia e l’effetto ottico è di grande impatto.
Lo stile è Romanico Lombardo e la leggenda la legherebbe addirittura a Carlo Magno. Molto interessante il portale d’ingresso e gli affreschi interni. Le finestre collocate nella parte postriore della chiesa permettono di vedere la bella valle in cui scorre l’Oglio.
Il monastero di San Salvatore si trova sul versante opposto del fiume ed è legato all’ordine dei cluniacensi. Il richiamo a forme di romanico tipico della Borgogna è legato alla storia di questi monaci. La struttura è composta di grandi pietre ma all’interno ed all’esterno numerose decorazioni lo rendono più leggero. Anche in questo caso la natura gioca un ruolo fondamentale nell’incorniciare questo luogo abbellito anche da un roseto romantico.
Visitare la Val Camonica in un fine settimana: Bienno
Per completare la visita della Val Camonica in un fine settimana una passeggiata a Bienno è doversosa. Considerato uno dei borghi più belli d’Italia è caratterizzato da stretti vicoli pieni di dettagli e da antiche abitazioni ben conservate.
Oltre alle numerose chiese sono le tante fucine a raccontare la storia del paese in cui lo scorrere del fiume ha da sempre fornito la giusta energia per svolgere le varie attività in cui erano impeganti gli abitanti. Le montagne intorno ed il verde della vegetazione fanno da cornice a Bienno, le cui origini risalgono al Medioevo. Le opere d’arte, antiche e moderne, arricchiscono gli edifici religiosi e le sue piazze in un piacevole passaggio dal passato e al presente che contribuisce ad incrementare il numero dei segni lasciati dall’uomo per cui è tanto famosa questa valle.
(Testi e foto di Serena Borghesi-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com. Un ringraziamento speciale a Barbara e Luca del B&B L’Orto di Balù per averci aiutato a pianificare al meglio le nostre visite.)