Organizzare un viaggio in Marocco non può prescindere da un’accurata pianificazione di cosa vedere nella Medina di Marrakech.
Colorata, odorosa, in una parola unica: questa parte della città colpisce tutti i sensi e resta impressa nella mente come un ricordo indelebile.
Per essere davvero pronti ad assaporare ogni angolo di questa parte di Marocco è indispensabile conoscere al meglio cosa vedere nella Medina di Marrakech.
In questo post parliamo di:
La medina di Marrakech: cenni storici
Delle città imperiali del Marocco, Marrakech è la più visitata. Grazie ai facili collegamenti aerei operati anche dalle compagnie low-cost raggiungere questa meta è semplice ed economico. Per questa ragione il numero dei viaggiatori è in costante aumento. Le ragioni sono facili da comprendere e non sono solo logistiche: Marrakech è unica!
Buona parte di questa sua unicità si concentra nel suo centro storico così vivace e caotico.
Si chiama medina la parte più antica della città, composta da stretti vicoli ben protetti da un’ampia cinta muraria.
Le sue origini storiche sono molto antiche e si collocano nell’anno 1062 quando il sultano Yūsuf ibn Tāshfīn decise di realizzare qui la capitale del suo regno. Alla dinastia degli Almoravidi ed a quella successiva -Almohade- è legato un periodo di grande prosperità della città. Risalgono a questi anni la costruzione della moschea Koutoubia e della Kasbah. Dopo una fase di oblio Marrakech torna ad essere grande con i Saadiani. Una nuova dinastia che riporta Marrakech al centro della scena della storia del Marocco.
La ricchezza del suo centro storico, dei palazzi e delle tracce del lungo passato nel 1985 le hanno valso il riconoscimento di sito patrimonio dell’ Unesco.
Un tour privato all’interno di questo dedalo è il miglior approccio che si possa avere con la città!
Come muoversi nella Medina di Marrakech
Arrivare nella medina di Marrakech è un’esperienza che non si dimentica. Il caos dei motorini, l’insieme di colori ed odori possono mettere alla prova il viaggiatore impreparato.
E’ solo questione di tempo. Basta prendere le misure con questa dimensione e farla propria.
Per superare questo stato confusionale iniziale può essere una buona idea scegliere di partecipare ad una visita guidata in italiano. I costi contenuti e la ricchezza della proposta la rendono una validissima soluzione per familiarizzare con i ritmi della destinazione.
Uno sguardo d’insieme sui luoghi più iconici di Marrakech permette di non sprecare tempo e risorse per focalizzare l’attenzione su ciò che ci interessa maggiormente.
Cosa vedere nella Medina di Marrakech: la Kasbah
La medina è uno spazio ampio, semplificabile nel concetto di “zona più antica della città” o cittadella fortificata. In effetti con un’analisi più attenta si può notare che a sua volta è composto da più parti. Una di queste è la Kasbah.
Collocata a sud della media questa parte di Marrakech rappresenta la zona in cui risiedevano i più alti dignitari di corte. Si caratterizza dunque per la presenza di mura possenti, palazzi importanti ed un’atmosfera autentica e fuori dal tempo.
Anche alle cicogne piace particolarmente questa zona e così la scelgono ricorrentemente per creare i loro enormi nidi.
Si può girare a piedi in tutta sicurezza o con un romantico giro in carrozza.
Il quartiere ebraico
Altra parte della medina da non perdere è il quartiere ebraico, spesso trascurato dai turisti distratti.
La zona è meglio nota come Mellah e rappresenta senza soluzione di continuità il cuore vivo e pulsante del centro di Marrakech.
Definire dove finisca una parte e ne inizi un’altra è spesso impossibile ma andare alla ricerca dei particolari che contraddistinguono ogni area rappresenta davvero un passatempo da veri viaggiatori.
La storia del Mellah risale al ‘500 ed è legata all’arrivo di una nutrita colonia ebrea in città sotto la dinastia dei Saadiani.
Questa sorta di città nella città era completamente circondata da mura ed isolata da tutto ciò che le girava intorno da possenti porte che venivano rigorosamente chiuse la sera.
Da non perdere nel quartiere ebraico: la sinagoga, il cimitero di un bianco abbagliante, palazzo Bahia ed il mercato delle spezie.
Cosa vedere nella Medina di Marrakech: i souk
Una delle maggiori attrazioni del quartiere ebraico è il mercato delle spezie, profumato e dalle mille sfumature.
I souk sono in qualche modo l’essenza di Marrakech ed una delle motivazioni che attira maggiormente i turisti in zona.
Molto più di semplici mercati sono l’anima più vera e rappresentativa della città rossa. La loro fama però li rende anche trappole per turisti dunque non bisogna mai dimenticare la regola cardine: contrattare!
Oltre a quello delle spezie o Souk Ablheu gli altri mercati su cui val la pena soffermarsi sono quello della frutta secca- Souk Kchacha – quello delle lampade- Souk Haddadine- e quello dei gioielli, Souk Siyyaghin.
Per evitare fregature ed avere la sicurezza di essere accompagnati da un’esperto il tour privato dello shopping nella Medina è la soluzione perfetta per i viaggiatori alle prime armi.
Una pausa rigenerante: provare l’hammam
Dopo aver tanto camminato e speso energie tra contrattazioni ed assaggi di ogni tipo è giunto il momento di prendersi una pausa. Marrakech sa essere tanto caotica quanto rilassante. Nel cuore della medina esistono vere e proprie oasi che prendono il nome di hammam.
Sembra impossibile da credersi ma nel giro di pochi secondi dalla confusione si passa al silenzio totale.
Gli hammam non possono essere assimilati alle nostre terme attuali ma caso mai a quelle degli antichi Romani. Per la gente del posto infatti questi luoghi, rigorosamente divisi in maschili e femminili, sono tappa fissa di ogni settimana per scambiare quattro chiacchere, ritrovarsi e prendersi cura di sè.
Esistono hammam pensati appositamente per turisti e famiglie: occasione da cogliere al volo per vivere tutti insieme questa impedibile esperienza marocchina. Di sicuro una chicca da regalarsi!
Cosa vedere nella medina di Marrakech: mura e porte
L’importanza della dinastie che hanno fatto grande la storia di Marrakech ha indubbiamente lasciato il segno nella struttura difensiva cittadina.
Appena giunti in città si nota che per raggiungere il suo cuore si devono attraversare possenti aperture finemente decorate.
Mura e porte sono un tratto distintivo della città, un elemento ricorrente che si trova spesso riprodotto in cartoline e souvenir.
Una gita in carrozza permette di cogliere con il giusto ritmo questi dettagli, passando in rassegna una fetta molto corposa della storia cittadina.
Le mura coprono un perimetro di oltre dieci chilometri per un’altezza complessiva di nove metri. Costruite con una miscela di paglia, fango e calce risalgono al 1120. Questo poderoso sistema difensivo, intervallato da porte e torri, è reso inconfondibili dalle sfumature rossastre che pare accendersi all’ora del tramonto.
In questo lungo perimetro che pare mettere in congiunzione passato e presente, città vecchia e nuova, Porta Bob Agnaou rappresenta un dettaglio su cui far indugiare a lungo lo sguardo.
I palazzi della medina
Le visite ai palazzi di Marrakech sono d’obbligo per conoscere l’importante storia di questa città e respirarne tutta l’opulenza. Nel cuore del quartiere ebraico Palazzo Bahia è una tappa obbligata.
Passare dalla confusione dei vicoli cittadini alla tranquillità che protegge questo luogo è un attimo. Qui tutto è pace ed armonia. Gli uccellini cantano e l’arte islamica diventa protagonista assoluta di una visita incredibilmente coinvolgente.
I decori delle pareti, gli intarsi delle porte, gli zampilli delle fontane: tutto contribuisce a generare la sensazione di trovarsi all’interno dei racconti di Mille ed una notte.
A breve distanza da qui, nella Kasbah, si trova Palazzo El Badi. Anche in questo caso enormi spazi regalano uno scorcio sul grandioso passato della dinastia che realizzò questo capolavoro. Fiore all’occhiello del posto i vasti giardini e le terrazze che regalano scorci meravigliosi sulla città rossa.
Cosa vedere nella Medina di Marrakech: Piazza Jmal El Fna
Se c’è una cosa che identifica più di ogni altro elemento la città di Marrakech questa è senza ombra di dubbio la sua piazza principale. Jmal El Fna è Marrakech. Ne incarna lo spirito più profondo ed autentico. Uno scatto di questo angolo di Marocco è un concentrato di vita e colore, il miglior biglietto da visita attraverso cui raccontare la città.
Piazza Jmal El Fna è bella di giorno come di sera. E’ un luogo da girare in largo ed in lungo per comprendere la città e la sua gente. Ovviamente essendo iper turistica la fregatura è dietro l’angolo, quindi occhi sempre aperti!
Fermarsi in una bancarella, fare assaggi di specialità locali o semplicemente sorseggiare qualcosa da una terrazza che la domina è qualcosa di unico ed irripetibile. Da non perdere una sosta presso Le Grand Balcon du Cafè Clacier per aspettare che cali la sera e la piazza si illumini.
La Koutoubia e le altre moschee
La Koutoubia è simbolo indiscusso di Marrakech. Richiamo per i fedeli quando dalla sua cima le preghiere si diffondono in ogni angolo della città, è un sicuro punto di riferimento per i turisti frastornati.
Val la pena di ammirarla e fotografarla da ogni lato, nella certezza di cogliere ogni dettaglio esterno, non potendo visitarla nella sua parte esterna.
La sua lunga storia risale al 1120 quando ne è iniziata la costruzione.
Alla sua bellezza e fama indiscussa fanno da cornice quella di altri edifici religiosi minori diffusi in altre parti del tessuto urbano.
Un dettaglio di un viaggio in Marocco che lascia il segno: sentire i mouezin intonare le preghiere dai tanti edifici religiosi di Marrakech.
Cosa vedere nella Medina di Marrakech: i riad
Un soggiorno a Marrakech non può dirsi completo senza aver provato l’esperienza di dormire in un riad. Queste tipiche architetture tradizionali marocchine non si trovano altrove. Anzi non si trovano neppure in tutto il paese.
Un riad non è semplicemente un’abitazione tipica ma un vero e proprio stile di vita.
Accomunati da alcuni tratti imprescindibili si differenziano poi per il gusto personale del proprietario.
Al centro dei riad ci sono sempre meravigliosi cortili ricchi di piante e acque. La parola araba “riad” infatti significa giardino.
Da questo cuore nevralgico si sviluppano poi le camere, suddivise su più piani e tutte rivolte all’interno.
Per evitare che queste costruzioni tradizionali cadessero in rovina, a partire dal 1990 il Governo ha avviato una politica volta al loro recupero.
Un’ottima intuizione che ha permesso di non lasciare andare perduta una parte tanto importante della tradizione marocchina.
Le decorazioni, l’illuminazione, la cura dei dettagli rendono i riad vere oasi di pace da cui ci si riesce a staccare a fatica.
Dove mangiare nella medina: caffè e ristoranti di Marrakech
Marrakech è anche un’esperienza culinaria. Le occasioni per sorseggiare ottimi tè alla menta a fine giornata non si riescono più a contare. Molte volte sono anche momenti ideali per tirate un pò il fiato e ricaricare le energie dopo aver tanto camminato.
I profumi di spezie e delle più disparate leccornie si diffondono con costanza in ogni momento della giornata. Non c’è parte della città che non emani un aroma di qualche cibo in preparazione. Solitamente al mattino il profumo predominante è quello del pane. I famosi panini arabi che sono venduti anche nei nostri forni qui sono veri e propri protagonisti di ogni pasto. Assaggiarli ancora caldi, appena usciti dal forno è un’esperienza altamente consigliata.
Difficile resistere alla tentazione di entrare direttamente nel retro bottega per carpire ogni loro trucco.
Piazza Jemma El-Fna è da solo un vero tempio del cibo e delle prelibatezze di zona. Tantissime e di ogni genere le possibilità di assaggio: dalla frutta fresca alla carne, passando per le più tipiche preparazioni marocchine come la Tajine.
Anche l’offerta dei ristoranti è varia e spesso anche folkloristica. Nella medina ci sono locali capaci di conquistare gli occhi ancor prima del palato. Da provare: la Tanjia e Comptoir Darma. Si tratta di locali molto ampi, curati alla perfezione e perfetti per unire all’assaggio della cucina tradizionale bellissimi spettacoli di danza e musica dal vivo.
(Testi e foto di Serena Borghesi-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)