AVVENTURE NELLA CAMPAGNA TOSCANA

In questo post parliamo di:

Andiamo con Sara alla scoperta di alcune chicche della campagna toscana: Colle Val d’Elsa, Monteriggioni e l’ Abbazia di San Galgano. Qui la storia ha lasciato la sua traccia profonda, rendendo la visita di ogni luogo un vero “viaggio nel tempo”.

 

Veduta da Colle Alta- Colle Val d'Elsa

Veduta da Colle Alta

 

La domenica mattina, dopo una ricca colazione e con i bagagli caricati in auto, abbiamo pensato di iniziare la giornata con una passeggiata tra i vicoli senza tempo di Colle Alta, la parte più antica del borgo di Colle di Val d’Elsa , arroccata sulla collina.

Normalmente per arrivarvi si può usare l’ascensore panoramico, poco distante dal nostro b&b, ma,trovandoci ancora in bassa stagione, l’ascensore era in manutenzione, così, gambe in spalla, abbiamo iniziato la nostra salita, breve ma intensa. Giunti a Colle Alta, ci siamo trovati subito immersi in un’atmosfera d’altri tempi, dominata dalla pietra e dal verde tutto intorno. La casa-torre di Arnolfo di Cambio, che qui nacque nel 1240 circa, il Museo Civico, il Duomo, il caratteristico Vico de’ Volti allietano una piacevole camminata nel paese medievale, ancora un po’ assonnato e forse trascurato (ad esempio il Museo Archeologico risulta chiuso da un anno, senza alcun ulteriore avviso), ma comunque affascinante. E chi avrà l’occasione di passare per Colle di Val d’Elsa la prima domenica pomeriggio del mese, non potrà perdersi l’opportunità di ammirare all’opera, nella pubblica piazza, abili artigiani in grado di creare splendidi oggetti in cristallo. Sembra incredibile, infatti, ma proprio in questo borgo viene realizzato il 95% del cristallo prodotto in tutta Italia. Ne sono testimonianza le numerose cristallerie disseminate per Colle Alta e, soprattutto, il Museo del Cristallo, situato nella zona moderna della cittadina, più in basso.

 

Monteriggioni

Cinta di torri di Monteriggioni

 

Ma il tempo scorreva, così siamo saliti in auto per raggiungere Monteriggioni, la cui cinta turrita si scorge da lontano dopo una manciata di minuti, in un paesaggio inconfondibile. Primo baluardo difensivo di Siena nel 1200 nella guerra contro Firenze, Monteriggioni è tuttora una perla preziosa. E’ davvero emozionante salire sui camminamenti lungo le mura ed immaginarsi a percorrerli otto secoli prima nelle vesti di soldati medievali, attenti a scrutare l’arrivo di nemici nelle valli circostanti. Il borgo all’epoca ospitava essenzialmente le famiglie dei comandanti militari delle truppe stanziate a difesa di Monteriggioni, le quali vi fecero costruire una deliziosa chiesetta, che tuttora impreziosisce la piazza centrale del paese fortificato, insieme ad un romantico pozzo. Con un unico biglietto si può accedere alle porzioni di camminamento ripristinate e ad un piccolo ma indimenticabile Museo delle Armature, adiacente al bookshop. Non solo vi si possono ammirare minuziose ricostruzioni degli assalti alle fortificazioni medievali, ma anche molte delle armi più diffuse all’epoca, che grandi e piccini possono divertirsi ad indossare: una lunga cotta in maglia, un’armatura completa, una picca, una mazza ferrata ed uno dei primi tipi di fucile della storia, per indicare quelle che più ci hanno colpito.

 

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Dopo due passi per le stradine più appartate del borgo, in cui sembra anacronistico trovare ogni tanto un’auto dei pochi residenti, ci siamo fermati a pranzo in uno dei ristoranti che si affacciano sulla piazza principale, senza infamia e senza lode. Una fionda in legno come souvenir e via al parcheggio verso l’ultima meta del nostro weekend, mentre iniziava a scendere una pioggia fresca e battente. Il tempo ha però deciso di esserci favorevole ancora una volta, evidentemente, perché lungo il tragitto in auto la pioggia è cessata, lasciando spazio ai colori intensi dei campi e dei paesi che ci scorrevano a fianco. E dopo qualche curva ecco comparire alla nostra sinistra la sagoma unica dell’ Abbazia di San Galgano e, poco più in alto, l’Eremo di Montesiepi. Dopo aver ammirato tante immagini prima della partenza, devo riconoscere che la visita di questo sito non mi ha affatto delusa. Una breve passeggiata su strada asfaltata fiancheggiata da alti cipressi conduce dall’ampio parcheggio all’Abbazia. Sembra fuori dal tempo questa enorme costruzione dalle linee gotiche svettante verso il cielo, senza più copertura. L’Abbazia, costruita qui nel ‘200 dai monaci cistercensi, grazie alla vicinanza al fiume Merse ed all’importante via di comunicazione della Strada Maremmana, subì una lenta ma costante decadenza nel ‘400 a seguito del diffondersi della peste, tanto da essere abbandonata dai religiosi e venire adibita da ultimo a magazzino edile, il cui tetto, si narra, venne addirittura venduto per l’acquisto di munizioni. Oggi poi l’Abbazia, soprattutto in estate, ospita frequentemente concerti e spettacoli, ed assistervi sotto il cielo stellato dev’essere un’esperienza estremamente suggestiva. Un’agevole passeggiata per risalire il dolce pendio posto a sinistra dell’Abbazia e si raggiunge l’Eremo di Montesiepi, dove peraltro i più pigri possono arrivare comodamente anche in auto. Questa pregevole costruzione circolare, abbellita al suo interno anche da un affresco del Lorenzetti, oggi restaurato solo in parte, è stata realizzata proprio nel luogo in cui la leggenda racconta che Galgano, cavaliere di Chiusdino (SI), stanco di tante uccisioni in battaglia, si convertì al cattolicesimo, conficcando definitivamente la propria spada nella roccia. Qui la spada è ancora visibile per turisti e viaggiatori, al di sotto di una teca. Pertanto non il più famoso Re Artù, mal’italianissimo Galgano fu il protagonista della storia da cui ebbe origine il ciclo ben noto delle leggende celtiche: non pare un caso, d’altronde, che uno dei Cavalieri della Tavola Rotonda si chiamasse, con una notevole assonanza, proprio Galvano. Il fascino di questa storia farà senz’altro colpo sui bambini, ma non lascerà indifferente neppure la fantasia degli adulti.A questo punto ci rassegniamo a lasciarci alle spalle le scoperte dell’ultimo weekend trascorso, che ci ha lasciato un ricordo tangibile e a misura di famiglia della storia medievale studiata sui libri di scuola.

Alla prossima avventura!

 

Link utili:

San Galgano

Colle di Val d’Elsa

Monteriggioni 

 

(Testi e foto di Sara Fascio-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)

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