Tutti conoscono la Fontina, formaggio fregiato della “dop” tipico della Valle d’Aosta.
Una parte di questa produzione però ha qualche caratteristica in più. Si definisce “estrema” infatti una certa quantità di Fontina realizzata in tempi serrati e con caratteristiche assai rigide.
Fontina Estrema d’Alpeggio della Valle d’Aosta
La Fontina estrema d’Alpeggio è una vera eccellenza della Valle d’Aosta. L’eccellenza casearia che si produce alla maggiore altitudine in Europa.
Andiamo dunque a scoprire le sue peculiarità.
Cosa significa Fontina Estrema d’alpeggio
Già dal nome si intuisce che produrre questa tipologia di formaggio non è cosa semplice.
E’ estrema l’altitudine degli alpeggi- detti tsa- posti sopra i duemila metri in cui si conduce il bestiame.
Estremamente rigido il metodo di alimentazione delle mucche che deve avvenire in maniera esclusivamente naturale.
Ed infine estremo il limite della produzione che si concentra in un tempo brevissimo compreso tra i mesi di luglio ed agosto.
Gli alpeggi collocati infatti ad alta quota possono essere utilizzati per una lasso di giorni molto ristretto. In pratica questi luoghi d’eccellenza sono fruibili solo quando le condizioni meteo lo permettono : quando tutta la neve dell’inverno è completamente sciolta e prima che le condizioni meteo tornino a peggiorare con l’avvicinarsi dell’autunno.
In questo post parliamo di:
Perché produrre un formaggio in questo modo?
Queste regole rigide hanno alla base una motivazione molto nobile che pone al centro la cura del territorio.
Gli alpeggi d’alta quota hanno una gestione complessa. Non possono essere sovrautilizzati e neppure abbandonati.
Serve dunque un perfetto equilibrio per preservare i pascoli di montagna e sostenere il sistema agricolo e zootecnico regionale.
Impegnarsi su questo fronte significa avere a cura le fragilità del territorio, volerlo rispettare e tramandare intatto per le generazioni future.
Estrema d’Alpeggio è un metodo di produzione casearia, quello collocato alla maggiore altitudine in Europa, per l’esattezza. Ma è soprattutto una filosofia ed una precisa scelta.
Accanto alla cura del territorio una seconda importante motivazione sostiene questa tecnica produttiva. C’è infatti la necessità di remunerare adeguatamente e dignitosamente chi si prende cura dei pascoli e del bestiame in questa maniera tanto complessa.
Preservare, valorizzare e fare rete. Tre le azioni basilari che hanno portato questo progetto ad un successo crescente negli anni.
Il sapore ed il gusto della Fontina estrema d’alpeggio
L’alimentazione esclusivamente naturale delle mucche autoctone valdostane (pezzata rossa, pezzata nera e castana) cioè a base di sola erba ed acqua sorgiva va a vantaggio del sapore e del gusto unici di questo formaggio.
Sette gli alpeggi ad oggi coinvolti, ognuno capace di trasferire un gusto diverso ed unico alle forme prodotte.
La ricchezza della flora alpina dei pascoli di alta quota si traduce in proprietà organolettiche eccezionali.
Un solo assaggio basta a cogliere l’intensità di questo formaggio.
Un metodo dunque integerrimo quello della Fontina Estrema d’Alpeggio, rispettoso di tecniche pastorali antiche che si traduce in ottimi valori nutrizionali .
Dove trovare la Fontina Estrema d’Alpeggio
Questo formaggio la cui produzione andrà crescendo nei prossimi anni (2500 forme previste per il ’23 e 4000 per il ’24) è acquistabile presso numerosi punti vendita dislocati in Valle d’Aosta e non solo.
Nicoletta Formaggi è un rivenditore valdostano con negozi a Milano e Londra.
E’ possibile trovare i prodotti anche on line.
Inoltre presso la catena di grande distribuzione Esselunga è possibile trovare la Fontina Dop prodotta secondo il metodo Estrema d’Alpeggio Valle D’Aosta.
Valorizzazione del territorio, rispetto di antiche tecniche per un prodotto unico. Un solo consiglio: provate questa fontina per capirne il pregio!
(Testi e foto di Serena Borghesi-le foto degli alpeggi sono gentilmente concesse d’ufficio stampa Top1 Communication- riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)
