Un’ intervista a Mario Andreoli, papà del presepe di Manarola è un’esperienza che non si dimentica.
Ho provato a chidere un incontro con lui con un certo timore reverenziale ma la risposta è arrivata immediatamente e senza alcun indugio.
L’inventore di questa opera che illumina il secondo borgo delle Cinque Terre (venendo dalla Spezia!) nel periodo natalizio è come la sua creazione : semplicemente meraviglioso !
Intervista a Mario Andreoli, papà del presepe di Manarola
Ho avuto la fortuna di poter fare un’intervista a Mario Andreoli, papà del presepe di Manarola, per conoscere nel dettaglio i segreti della sua idea geniale ed ogni singolo attimo trascorso in sua presenza rappresenza per me un ricordo prezioso, da custodire gelosamente.
Per sapere come organizzare al meglio la visita al presepe di Manarola vi rimando alla lettura del mio articolo.
In questo post parliamo di:
Dove nasce l’idea del presepe luminoso di Mario Andreoli
Mario mi accoglie nel suo quartier generale per raccontarmi dall’inizio la storia del suo presepe. Un pò cantina, un pò laboratorio un pò raccolta di mille ricordi. I locali situati nella via principale di Manarola, quella che conduce fino al mare, sono un insieme di emozioni. Da qui sono passate le maggiori personalità della storia italiana degli ultimi decenni. Politici, cantanti, star dello spettacolo. Di ognuno di loro c’è una foto ed un aneddoto che Mario racconta con dovizia di particolari. La memoria di ferro, le gambe ancora ben salde e la mani d’oro che hanno saputo creare un capolavoro praticamente dal nulla. Questo è Mario Andreoli. Ma andiamo con ordine.
La collina delle Tre Croci di Manarola
La nascita del presepe luminoso di Manarola arriva da lontano. Sulle colline del paese un tempo vi erano tre croci in legno in cui gli abitanti del posto andavano in processione per ringraziare a seguito della raccolta dell’uva. Le Cinque Terre nascono infatti come paese di agricoltori più che di pescatori ed in passato tutti avevano un appezzamento di terra da cui ricavano olio e vino, soprattutto. Tra questi anche i genitori di Mario. Per omaggiare il ricordo del padre ad un certo punto il geniale manarolese decise di dotare la croce in ferro rimasta sulla collina a memoria del passato di una luce generata dalla batteria di un’auto. La sua idea illuminò la collina e riscosse grande successo tra fedeli e non. Da questo tentativo iniziale, a poco a poco, si fece strada nella sua mente un’idea più grande ed ambiziosa.
Come viene realizzato il presepe di Manarola di Mario Andreoli
L’idea del presepe nasce quindi da qui, da una passione e da un’illuminazione quasi divina, direi.
Mario inizia il nuovo progetto partendo da una capanna di dimensioni abbastanza contenute e da pochi figuranti. Anno dopo anno il suo impegno cresce sempre di più. Oggi i figuranti sono 250, illuminati da 30 kw di potenza massima. Il lavoro è continuo durante tutto l’arco dell’anno. Da settembre già bisogna pensare all’allestimento per il Natale successivo ma l’opera di manutenzione e miglioramento non cessa mai. Le figure infatti sono perfezionate di continuo e di nuove se ne aggiungo ogni anno per rendere l’insieme sempre più bello e ricco. Il colpo d’occhio è davvero magnifico, bisogna ammetterlo. Non è difficile intuire quanta fatica ci sia dietro e quanta dedizione. Ma il segreto in fondo è tutto qui. Quando una forza interiore guida l’uomo il risultato è incredibile.
Non c’è un perchè preciso che ha spinto e spinge ancora oggi Mario a stare dietro a tutto questo. C’è l’amore per il bello, per la gioia di donare agli altri, per il proprio paese. Bisogna inoltre sottolinerae che tutte le installazioni sono realizzate con materiale di recupero. Ciò che agli altri non serve più per il papà del presepe di Manarola diventa punto di partenza da cui creare. Come accade per tutti i veri artisti, insomma. Con un’occhio di riguardo anche alla sostenibilità che non guasta mai. In più bisogna pensare alla sicurezza dei visitatori e per questa ragione da qualche anno a questa parte ogni linea elettrica che compone l’insieme del presepe è dotata di un salvavita. Insomma, il lavoro da sbrigare è tanto!
Il futuro del presepe di Manarola
Come ogni bravo papà, Mario ha pensato al futuro della sua creatura. Gli anni passano bene ma passano anche da queste parti e per supportarlo in questa sua missione è stata istituita l’Associazione Amici del Presepe di Manarola. Arrivare sulla cima della collina delle Tre Croci, dove ha sede il presepe, non è semplice. Soprattutto quando deve essere portato su tutto il materiale. Per non rinunciare alla sua passione, semplificandosi un pò la vita, l’Andreoli ha creato poi una versione ridotta del presepe, proprio dietro casa sua. La strada è sempre in salita, siamo pur sempre alle Cinque Terre, ma ha una lunghezza ridotta. Anche qui è così possibile vedere la sua personalissima interpretazione della natività, realizzata sempre con materiale di recupero ma sopratutto con tanto cuore.
Durante l’intervista mi ha ripetuto più volte, sempre con il sorriso sulle labbra, che ora sbanda un pò e mentre mi ha accompagnato sugli scalini in pietra per mostrarmi la versione più piccola del suo presepe ed il suo laboratorio si è voltato di continuo per sincerarsi che io non avessi problemi nell’arrampicata.Non riesco a trattenere il sorriso ogni volta che ripenso a quel momento.
Se esiste un segreto per realizzare opere del genere questo risiede di sicuro in qualche posto collocato tra testa e petto.
Grazie Mario per avermi permesso di intervistarti e per la tua meravigliosa passione !
(Testi e foto di Serena Borghesi- riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)
