Kosmos a Pavia è un luogo nuovo. Da pochi mesi infatti lo storico museo di storia naturale dell’Università ha cambiato aspetto, e nome.
Dimenticate l’idea del museo come luogo polveroso e noiso.Il nuovo volto della scoperta e della conoscenza è touch, digitale, interattivo.
Kosmosa Pavia: il nuovo museo di Storia Naturale
In questo post parliamo di:
Kosmos a Pavia è il posto giusto in cui portare i bambini per ripercorrere insieme a loro le tappe delle maggiori scoperte scientifiche e dell’evoluzione del nostro pianeta.
Anche il Museo di storia Naturale di Milano si è rinnovato negli ultimi anni, lo sapevate?!!
La statua di Spallanzani all’ingresso di Kosmos
Il nuovo progetto di Kosmos a Pavia
A settembre 2019 il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia ha aperto le sue porte al grande pubblico in una veste completamente rinnovata. A questo punto non sarebbe neppure corretto definirlo semplicemente “museo” , come ha voluto sottolineare il Rettore dell’Università di Pavia. Meglio parlare forse di un’espolorazione dell’universo creato dall’uomo. Di un viaggio nel tempo attraverso le sue scoperte, di un’avventura nel mondo della scienza.
Ci sono gli storici reperti raccolti nei secoli da questa illustre università lombarda ma c’è uno sguardo nuovo intorno alla scienza ed alla sua possibile fruizione. Non un luogo per pochi esperti dunque ma per tutti. Per i turisti, i bambini, i semplici curiosi. Un luogo privilegiato in cui ripercorrere le tappe della nostra evoluzione e delle nostre conoscenze in maniera divertente ed al passo con i tempi. I supporti tecnologici diventano dunque validi aiuti per calarsi in una nuova dimensione, a tutti compresibile. Palazzo Botta è la sede di questo luogo, l’edificio dell’Ateneo in cui a partire dalla fine dell’ 800 furono realizzati importanti progressi scientifici. All’interno di Kosmos è possibile assistere ad una narrazione della natura attraverso meravigliosi esemplari tenuti troppo a lungo chiusi nei depositi museali.
Organizzare la visita
Kosmos, il Museo di Storia Naturale di Pavia, si trova in Piazza Botta al civico 9. La zona è a traffico limitato ma nei dintorni c’è ampia possibilità di parcheggio. Per chi arriva con il treno la distanza tra la stazione e l’ingresso del museo è di soli pochi minuti. Anche la stazione dei pullman (servizio extraurbano) è a breve distanza. Il biglietto d’ingresso ha un costo di 6 euro per gli adulti e di quattro per i bambini, dai 6 anni.L’ingresso è gratuito fino ai 5 anni. La tariffa ridotta vale per i ragazzi fino a 26 anni, per gli over 65, le scolaresche, i gruppi di oltre 10 persone ed i possessori della My Museum Card. Da febbraio 2020 sarà anche possibile comprare i biglietti on-line. Il Museo resta aperto tutti i giorni, ad eccezione del lunedì, dalle 10 alle 18. A corredo del percorso di visita sono previste mostre e servizi didattici sia per famiglie che per scuole e classi.
Il percorso espositivo di Kosmos a Pavia
La visita al Museo Kosmos si snoda attraverso undici sale, ospitate al piano primo di Palazzo Botta. Il percorso si basa sull’ idea del viaggio come avventura, scoperta, esplorazione nei meandri della natura, dei progressi scientifici, delle problematiche più attuali. In questo tour all’interno della storia della scienza e dei nomi dei maggiori ricercatori e naturalisti del passato si scandagliano vari aspetti del mondo scientifico in maniera comprensibile a tutti. Ai vecchi reperti si accompagnano chiare illustrazioni, schermi e dispositivi touch capaci di creare da subito una sintonia con i nativi digitali. Alcuni esemplari di animali esposti sono davvero molto interessanti e collocati sapientemente in maniera da suscitare stupore e meraviglia nell’osservatore.Lazzaro Spallanazani, Linneo, Darwin e Alexander von Humboltd si rendono simpatici accompagnatori del percorso.
Sala dopo sala cambiano le argomentazioni trattate ma resta il filo rosso che lega il passato al futuro. Del resto la scienza altro non è che un progresso continuo che parte da molto lontano.Molto divertente per i più piccoli mettesi in gioco con la ricostruzione della struttura ossea di un lupo o andare a scovare ciò che si nasconde dentro ai cassetti misteriosi disseminati qua e là. Si respira la solennità del passato ma allo stesso tempo si beneficia dei privilegi della tecnologia moderna. Un connubio vincente, senza dubbio.
Il percorso di visita è adatto sia ai bambini più piccoli che ai più grandicelli grazie alle precise informazioni che è possibile acquisire sala, dopo sala. Molto interessante la parte dedicata alle variazioni climatiche del territorio con riferimento alle nuove specie animali di recente introduzione ed a quelle maggiormente minacciate.
I numeri da record di Kosmos
Il reperto più antico di Kosmos a Pavia
I reperti esposti a Kosmos sono circa 2343 su un totale di 482 mila posseduti complessivamente dall’Università di Pavia. Il più antico è un ippopotamo tassidermizzato giunto a Pavia nel 1783. Risale in realtà al Seicento e si trovava nella Celeste Galleria dei Gonzaga, a Mantova. Il più recente è una gazzella di Mohhr proveniente dal bioparco Zoom di Torino con cui l’Università collabora. Il più pesante è un elefante indiano arrivato dal Bengala alla corte di Francia nel 1772. Fu donato all’ Università di Pavia da Napoleone nel 1804.
Tra i più rari val la pena di segnalare una specie di uccello, il chiurlottello, a grave rischio di estinzione ed un’eccezionale cranio di narvalo con due denti. Tra i reperti più curiosi una giraffa nubiana che viveva in un serraglio a Lodi. Morì di freddo nel 1858. Un imponente lavoro di riordino e riallestimento che partendo da una enorme e ricchissima collezione ha portato alla selezione dei pezzi più rari e significativi per rendere la visita un’esperienza arricchente per tutti .
Il viaggio all’interno di Kosmos permette quindi di spaziare all’interno di infiniti confini geografici ma soprattutto mentali per indagare la grandezza delle scoperte fatte dall’uomo ma soprattutto l’immensità e fragilità della natura che ci circonda.
(Testi e foto di Serena Borghesi-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)
