CAMPIGLIA, LA PORTA DELLE CINQUE TERRE

Campiglia ha la caratteristica di un borgo ma la collocazione di una porta. La porta che conduce alle Cinque Terre.

La sua posizione privilegiata la caratterizza per un doppio affaccio. Da una parte il Golfo della Spezia e dall’altra la costa ripida che congiunge Portovenere alle Cinque Terre.

Un insieme di natura e storia, tradizione e cultura del territorio.

 

campiglia la porta delle cinque terre

Campiglia, la porta delle Cinque Terre

 

 

Campiglia è la tappa obbligata per chi desidera immergersi nell’ atmosfera più tipica e vera di questa zona in cui gli elementi naturali sono predominanti e gli scorci sul mare da cartolina.

Vi suggerisco la lettura dei miei post per organizzare al meglio un viaggio alle Cinque Terre e la scoperta della Spezia in tre giorni.

Il borgo ligure di Campiglia, la porta delle Cinque Terre

 

vigneti a campiglia

 

Campiglia è una frazione del comune della Spezia. Vi si accede dal centro storico fiancheggiando il perimetro dell’Arsenale Militare e procedendo in direzione di Portovenere, lungo la strada Napoleonica. Poco prima dell’abitato di Marola si deve imboccare una strada tortuosa sulla destra che si arrampica in collina.

Campiglia è collocata a circa 400 metri sul livello del mare, a beneficio delle fantastiche vedute che si possono godere da questa posizione. Posta alla sommita di una sorta di sperone roccioso infatti ha un doppio e privilegiato affaccio.

Oggi i turisti e la gente del posto la utilizzano come punto di partenza per affrontare i numerosi sentieri che da qui si dipanano. Ma val la pena ricordare la sua lunga storia. Resti preistorici furono rinvenuti presso la località Castelleana. Il famoso Menhir di Tramonti, scoperto da Ubaldo Mazzini, fu ritrovato presso il Monte della Madonna nella vicinissima località di Tramonti di Biassa. Una terra dalla lunga storia, insomma.

 

santa caterina a campiglia

Santa Caterina a Campiglia

 

Insediamento preromano, fu probabile approdo di fenici e greci. Il suo nucleo abitativo risale però all’alto Medioevo quando era prioritario costruire sulle alture per sfuggire agli attacchi saraceni. E’ di questa epoca l’edificazione di un castello citato nei documenti ma ormai distrutto. E’ di poco successiva la chiesa di Santa Caterina collocata nella piazza del borgo.

Si nota per il suo stile sobrio e le dimensioni minute all’esterno ma anche per i dettagli interni. L’altare maggiore è realizzato con colonne di marmo portoro, i capitelli in marmo di Luni ed il rilievo dedicato alla martire Santa Caterina è attribuito al Carpenino.

Il campanile in arenaria è distaccato e realizzato in epoche successive.

 

il golfo dei poeti visto da campiglia

 

Oltre alla chiesa una manciata di case dai colori pastello, qualche ristoro in cui fermarsi per provare i piatti della tradizione ed una fitta reti di sentieri tutti da scoprire.

Poco fuori dal nucleo principale del paese si trova un mulino a vento del XVII secolo recentemente restaurato.

Una associazione opera assiduamente sul territorio per preservare i sentieri, manutenere i manufatti, far conoscere il territorio: si chiama Associazione Campiglia.

I sentieri di Campiglia

 

sentieri di Campiglia

La rete dei sentieri che parte da Campiglia

 

Da Campiglia partono numerosi sentieri che permettono di raggiungere molteplici destinazioni. Hanno durata più o meno lunga e difficoltà varibaile. Un’unica grande costante: il meraviglioso panorama. Subito in prossimità dell’abitato sulla destra inizia il sentiero 4b che conduce alle Cinque Terre. Un primo tratto di strada comune permette di immergersi da subito nell’ambiente caratteristico di questa zona. Vigneti, macchia mediterranea, muretti a secco. Segno dell’incessate collaborazione tra uomo e natura. Ad un certo punto un bivio impone una scelta: o si prosegue verso Riomaggiore oppure si punta su Schiara e Monestoroli. La prima opzione è più semplice, le altre due adatte a camminatori esperti. Gli ultimi citati sono infatti due minuscoli borghi aggrappati letteralmente alla costa di Tramonti. Una manciata di case in bilico tra il mare e la roccia.

 

sentiero 5b campiglia

 

Da Campiglia si possono poi raggiungere le spiagge di Navone e Persico, sempre con un buon allenamento.

 

sentiero campiglia portovenere

Sentiero Campiglia/Portovenere

 

Il sentiero av5t parte dalla curva più in basso del centro del paese e conduce a Portovenere. L’intera durata del percorso è di tre ore. Il percorso è abbastanza complesso in quanto a tratti pianeggianti si alternano parti rocciose da superare quasi a picco sul mare. La vista d’altro canto sa ripagare ogni sforzo. Si impiega un’ora circa ad arrivare presso Sella Derby. Da qui si può scendere verso Portovenere o risalire con un percorso ad anello in direzione Campiglia. La prima scelta manterrà le caretteristiche della prima parte del percorso co vedute spettacolari su Portovenere e le isole. La seconda permette invece attraverso un percorso lungo ma agevole di passare dal Monte Castellana e di ammirare il Golfo dei Poeti dall’alto.

 

sul sentiero ad anello verso la spezia

 

Campiglia, la porta delle Cinque Terre ma anche la porta del paradiso per le tante possibilità di camminate in totale immersione nella natura che può regalare.

Lo zafferano di Campiglia, la porta delle Cinque Terre

 

 

A Campiglia si va dunque per passeggiare, riempirsi gli occhi oppure per mangiare un piatto gustoso in uno dei locali del borgo.

Ma si va anche per provare lo zafferano. Dal 1999 infatti l’Associazione di Campiglia si è fatta promotrice di un nuovo progetto ed ha reintrodotto la coltivazione di questa pianta.  Allo stato selvatico è ampiamente presente in zona ma lo scopo di creare una vera e propria coltivazione mira al recupero dei terrazzamenti incolti. Il terreno si è rivelato particolarmente adatto a questa coltura perchè molto asciutto e ben drenato. Da una fase iniziale che ha previsto la messa a dimora di circa cinque mila bulbi si è arrivati con il tempo a piantarne sessantamila. L’idea è quella di arrivare a poter avere un patrimonio di bulbi tali da non dover riccore più all’acquisto. Infatti dopo tre anni un tubero si moltiplica di circa cinque volte e questo garantirebbe una scorta sufficiente.

La qualità dello zafferano di Campiglia è davvero ottima e questo gli ha valso riconoscimenti, menzioni ed inviti a rassegne gastronomiche prestigiose.

Nella stessa ottica è stata introdotta anche la coltivazione di fichi d’india, in special modo nei terrazzamenti più vicini al mare. Da questi si ricavano marmellate e conserve.

 

vedute di campiglia

 

Questi prodotti sono disponibili presso il ristorante la Lampara e lo Spaccio, negozio di alimentari sulla piazzetta del paese.

Tante sorprese in questo piccolo borgo. Ma soprattutto tanta natura lussereggiante in cui immergersi.

Insomma Campiglia, la porta delle Cinque Terre è un luogo da sogno.

(Testi e foto di Serena Borghesi-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)

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