Un modo insolito e entusiasmante per visitare le Cinque Terre consiste nell’andare alla ricerca della via dei santuari e dei borghi dell’entroterra.
Non solo Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Riomaggiore infatti significano Cinque Terre.
Stiamo parlando di un territorio tanto complesso quanto delicato, a metà strada tra cielo e mare nella provincia della Spezia.
Val la pena dunque di approfondire la conoscenza di un lato meno noto delle Cinque Terre: la via dei santuari ed i borghi dell’entroterra.
Per conoscere tutti i segreti su come organizzare al meglio la visita a questo tratto di Liguria vi rimando al mio pezzo sull’argomento.
In questo post parliamo di:
Come raggiungere la Via dei Santuari ed i borghi dell’entroterra della Cinque Terre
La strada statale 370 Litoranea delle Cinque Terre mette in connessione La Spezia con i cinque borghi. Una conquista dei tempi moderni, un asse di congiuzione importante per chi abita questo tratto di Liguria.Oggi si apprezza per le sue vedute da cartolina ma quando venne realizzata segnò una svolta epocale. Un percorso da affrontare con calma per non perdere nulla di ciò che si va incontrando lungo il cammino.
Val la pena infatti di prendersi il giusto tempo per fare numerose soste. Tutto ciò che si incontra durante il cammino merita di essere ammirato, fotografato e soprattutto compreso. Al di là dei bellissimi e patinati “cinque borghi” tutta la superficie del parco vanta angoli meravigliosi, lasciti storici ed importanti testimoninaze del passato. Se i borghi delle Cinque Terre sono raggiungibili con treno e battelli per arrivare in questa parte è necessario avere a disposizione un mezzo proprio.
Oltre alla strada litoranea si può raggiungere la Via dei Santuari passando dall’entroterra. Dall’abiatato di Pignone, nel cuore della Val di Vara, è opportuno seguire le indicazioni per Monterosso e da qui proseguire.
Cinque Terre: la Via dei Santuari ed i borghi dell’entroterra
A mezza costa, tra le colline e il mare, nel Parco delle Cinque Terre, quasi a vegliare su tutto la sua estensione troviamo cinque santuari: sono Montenero, Volastra, San Bernardino, Reggio e Soviore.
Come fari indicano e segnano percorsi a pellegrini, amanti di impervi sentieri.
Qui tutto è faticoso perchè il territorio, scosceso, non è affatto generoso quanto a estensione:dominano infatti il paesaggio i famosi terrazzamenti. Quelli del posto li chiamano ” i Cian”, fasce di terra, coltivate a vite, nate dalla fatica e dalla maestria di coloro che hanno creato i muretti a secco.
Montenero, Reggio e Soviore ospitano solo il santuario. Sono invece due piccoli borghi Volastra e San Bernardino.
I borghi dell’entroterra della Cinque Terre: San Bernardino
San Bernardino deve il suo nome al passaggio di San Bernardino da Siena avvenuto nel 1485. Proprio in quest’ultimo agglomerato di case a 390 metri sul livello del mare trascorro le mie vacanze da più di vent’anni.
Qui in inverno abitano solo nove persone. In estate invece si popola di turisti che, faticosamente, percorrono una scala di quasi 100 scalini, che caratterizza l’abitato. Su di essa si affaccia una schiera di case, ad uno o due piani, dai tipici colori liguri giallo o rosa.
Osservando questo piccolo colle da lontano è possibile notare che le case quasi si arrampicano sul crinale che ne definisce una particolare forma “ondulata”.
Cosa vedere a San Bernardino, sopra alle Cinque Terre
Prima di percorrere la scalinata, il sagrato della chiesa, dedicata alla Madonna delle Grazie, accoglie i turisti quasi in un caloroso abbraccio di benvenuto. L’edificio attuale è frutto di un apliamento e di un profondo rifacimento di una preesistente cappella avvenuto agli inizi del ‘900. Il culto della Madonna è legato ad un fatto miracoloso avvenuto nella seconda metà del ‘700. Gli abitanti di Corniglia giunti all’edificio sacro per restaurare un dipinto ad essa dedicato lo avrebbero trovato intatto. Da allora si celebra una festa per ricordare questa ricorrezna ogni 8 settembre.
Una piccola fontana e una manciata di panchine, all’ombra di un fico, sono semplici elementi che arricchiscono il paesaggio.
In arenaria, materiale altrettanto semplice, si può ammirare la “Madonna dei Tarsi” che significa sassi. Si tratta di un’opera scultorea di Giuliano Carro. Un’originale Madonna con bambino circondata da angeli. Una “guardiana” pronta a vegliare sul mare.
Questo è il punto panoramico per eccellenza, a picco sul mare, in continuo divenire.
Regnano pace e tranquillità e il vento, costante, disegna come su una tela, uno sfondo azzurro che non è mai uguale!
Tipico e raro fenomeno atmosferico ligure è “il caligo”, la nebbia di mare che crea un’atmosfera sorprendente, quasi fiabesca.
In giornate particolarmente terse si possono scorgere le isole Capraia, Gorgona, Elba, Corsica e la costa toscana fino a Livorno. Così come in serate particolarmente limpide si osserva un vero e proprio planetario. Insomma, San Bernardino offre un paesaggio ricco nella sua stessa semplicità.Chi sceglie questo borgo per trascorrere il proprio tempo libero è una persona amante della tranquillità, delle cose semplici e genuine.Un viaggiatore alla ricerca di un ideale di vacanza all’insegna della fatica e della totale assenza di comodità.
San Bernardino, raggiunto con sudore e fatica, rimane per chiunque lo visiti un ricordo speciale. Come tutti i suoi mutevoli scorci.
(Testi e foto di Sara Bedodi-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)