Gli Stretti di Giaredo, nel cuore della Lunigiana, sono un vero dono di madre natura.
L’ acqua è la vera protagonista in questo sito dove il verde, nelle sue mille sfumature, domina incontrastato.
Ammirare le curiose formazioni rocciose, rinfrescarsi tra i flutti, conoscere i singolari abitanti degli Stretti di Giaredo è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita.
Non lontano da qui, la Garfagnana offre tanti interessanti spunti che val la pena di approfondire. E per gli amanti della storia Villa Dosi a Pontremoli è una location fantastica di cui ho parlato in uno specifico articolo.
In questo post parliamo di:
Stretti di Giaredo: alcune informazioni
Gli Stretti di Giaredo sono spettacolari canyon formati dal lento scorrere del torrente Gordana inLunigiana, a cavallo tra i comuni di Pontremoli e Zeri. Confesso di aver sentito parlare di questo luogo dal nome misterioso ed affascinante solo durante la scorsa estate, in occasione di una gita a Pontremoli. Presso l’ufficio delle informazioni turistiche riuscii a saziare la mia curiosità suscitata da un cartello stradale che indicava il sito ed a capire come visitare questo canyon che dalle dalle foto prometteva di regalare davvero forti emozioni. Ho trascorso un anno a fantasticare, ad immaginare cosa avrei visto e finalmente pochi giorni fa ho potuto concretizzare il mio sogno.
Come visitare gli Stretti di Giaredo
Gli Stretti di Giaredo possono essere visitati in autonomia ma è preferibile rivolgersi a persone esperte che possano aiutare a conoscere ed apprezzare al massimo questo luogo, in totale sicurezza. Non è necessario pagare un biglietto d’ingresso in quanto l’accesso è libero. Sigeric è la cooperativa di guide esperte che conduce alla scoperta di questo canyon e di tutte le meraviglie di Lunigiana, un territorio incastonato tra Liguria, Toscana ed Emilia, ricco di bellezze naturalistiche e di significativi lasciti umani. Non si tratta di una zona selvaggia perché antropizzata da millenni, basti pensare alla quantità di statue stele ritrovate da queste parti. In questi luoghi, uomo e natura da tempi immemorabili convivono in una forma di rispetto reciproco ed ancora oggi sono mantenute vive tradizioni rurali antiche e mestieri legati al passato.
Cosa si può vedere agli Stretti di Giaredo
La vegetazione lussureggiante, le ampie superfici boschive, i prati che in primavera si ricoprono di fiori rari come le giunchiglie nascondono un vero e proprio tesoro nato nel corso dei secoli dallo scorrere del torrente Gordana che nasce a Zeri, il più alto comune della Toscana. Questo tesoro sono proprio gli Stretti di Giaredo.
La visita deve essere prenotata con un certo anticipo ed ha inizio presso la sede di Sigeric da cui si parte alla volta del parcheggio messo a disposizione dei visitatori.
Il primo aspetto su cui la nostra preparatissima guida ci ha fatto riflettere durante la fase di preparazione è stata l’importanza del rispetto che singoli ed istituzioni devono rivolgere ad un luogo di tale bellezza e fragilità. Valorizzazione ed attenzione per la biodiversità devono essere gli strumenti indispensabili ed imprescindibili per mantenere quanto più a lungo possibile incontaminato questo luogo, annoverato dalle Istituzioni Europee tra i Sic cioè siti di rilevanza comunitaria.
Con la consapevolezza di aver la fortuna di essere in procinto di visitare qualcosa di straordinario e con la volontà di entrare in contatto con esso in punta di piedi per dare la possibilità alle generazioni future di godere della stessa meraviglia, abbiamo iniziato la nostra preparazione in prossimità della riva del piccolo fiume. Ben equipaggiati di mute, caschi e salvagenti forniti dagli organizzatori di Sigeric abbiamo incominciato a risalire il corso d’acqua.
Il percorso può essere affrontato sia da adulti che da bambini e scegliendo la visita guidata si ha la certezza di vivere al meglio questa esperienza nella massima sicurezza. L’altezza dell’acqua, infatti, anche durante la bella stagione, può variare in maniera repentina a seguito del mutare delle condizioni atmosferiche.
Dopo una camminata di circa quindici minuti tra i bordi del fiume e qualche piccolo guado si arriva in prossimità dell’apertura che conduce agli Stretti . Alte pareti di roccia dalle singolari variazioni cromatiche introducono ad un ambiente fatto di acqua, vegetazione e silenzio. Con un tuffo tra le fresche acque del torrente ed una nuotata ha inizio l’avventura !
Stretti di Giaredo: le nostre considerazioni
La visita agli Stretti di Giaredo permette di compiere un viaggio nel tempo tra formazioni geologiche e storie millenarie, imprigionate tra la pietra.
Siamo rimasti senza parole davanti alla grandezza della natura e delle sue manifestazioni, mentre i nostri occhi curiosi si poggiavano sui dettagli che la guida ci permette di notare: la pietra grigia , l’arenaria macigno utilizzata dai nostri antenati per la costruzione delle statue stele, i diaspri rossi ed in alto la probabile linea lasciata dall’antico scorrere delle acque nelle epoche remote.
La temperatura dell’acqua si aggira anche in estate attorno ad i quindici gradi, non molti a dire la verità, ma con la giusta attrezzatura non si soffre il freddo e poi tra una nuotata, un’arrampicata tra le rocce ed un tuffo non c’è neanche il tempo di soffermarsi a pensare ai particolari di poco conto! Abbiamo avuto la fortuna di visitare il canyon in una giornata in cui l’acqua era particolarmente limpida e questo ci ha permesso di vivere al meglio l’escursione e di notare anche i pesci, i girini e le rane che popolano il ruscello.
In alcuni punti il percorso è davvero stretto e profondo, in altri è possibile incontrare cascate che prorompono dalla roccia ed alzando gli occhi al cielo alcuni tronchi caduti formano dei ponticelli naturali davvero suggestivi.
Tra il percorso di andata e quello di ritorno siamo rimasti “a mollo” per oltre tre ore ma non ci siamo neanche accorti dello scorrere del tempo perché ci siamo davvero goduti al massimo questa esperienza di totale immersione nella natura.
Un’avventura che ripeteremo senz’altro e che consiglio a tutti di provare !
Link utili :
Per completare la visita di Pontremoli consiglio di leggere anche:
Villa Dosi e la storia di Pontremoli
(Testi e foto di Serena Borghesi-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)
Quando la natura ti stupisce! Fantastica questa avventura, mi piacerebbe proporla ai miei figli!