Montreux è un grazioso paese svizzero, appartenente al canton Vaud, piacevolmente adagiato sulle sponde del Lago Lemano. Si parla di una vera e propria “riviera” per indicare le località che si susseguono lungo questo tratto di costa che si riflette nelle placide acque lacustri. Vitigni terrazzati a perdita d’occhio occupano ogni fazzoletto di terra sospeso tra cielo e lago, ardite montagne cingono come in un abbraccio i centri urbani ed una natura generosa si fonde con le opere che l’uomo ha edificato nel corso dei secoli. Nel periodo che precede il Natale mille decorazioni diffondono un’aria di gioia e riscaldano l’atmosfera non sempre troppo mite. Le premesse ci sono tutte per essere attirati da questa località e così il nostro consueto fine settimana pre-natalizio lo abbiamo dedicato a conoscere le tradizioni della Svizzera. In quel di Montreux le location in cui si vive l’attesa dell’avvento sono molteplici : alcune si trovano proprio nel cuore della città mentre altre sono più lontane, arrivando perfino a toccare le cime innevate. Nel nostro “viaggio nel tempo” tra la magia del Natale svizzero abbiamo cercato di vedere le principali attrazioni legate a questo periodo dell’anno privilegiando le esperienze che promettevano essere più emozionanti per i nostri piccoli viaggiatori che vivono ancora con tanta emozione questo momento.
Il Castello di Chillon è forse il luogo che ci ha colpito maggiormente sia per la sua struttura perfettamente conservata che per la romantica posizione sul lago. Anche se nella giornata in cui abbiamo pianificato la visita la temperatura era parecchio rigida una volta arrivati in prossimità dell’entrata abbiamo dimenticato questi dettagli secondari per immergerci nell’atmosfera di un passato davvero lontano. La struttura attuale è il risultato di costruzioni e ristrutturazioni susseguitesi nei secoli e corrispondenti principalmente al periodo savoiardo, bernese e valdese. A dire il vero lo sperone di roccia su cui il castello è edificato risulta essere stato occupato fin dall’età del bronzo per poi divenire una scarna fortezza secoli dopo ed ancora successivamente una struttura dalla planimetria complessa ma dall’aspetto esteriore davvero elegante. Eleganza che è possibile ammirare ancora oggi mentre si va alla scoperta dei tanti ambienti di cui si compone questo edificio. Ben equipaggiati di brochure -o audioguide per chi preferisce- come in una sorta di caccia al tesoro si passano in rassegna i vari locali che raccontano le vicissitudini che si svolsero tra queste possenti mura: nelle prigioni è ancora possibile leggere i nomi dei detenuti incise nella pietra e se i più sono pressoché illeggibili, tra l’intreccio confuso di parole emerge chiaramente il riferimento a “Byron” che visitò il castello e trasse ispirazione per comporre un’opera incentrata sull’incarcerazione del monaco Bonivard.
Percorrendo anguste scale e stretti corridoi ci si sposta quasi senza accorgersene da una parte all’altra dell’edificio e non manca neppure l’ebrezza di provare a farsi strada attraverso un vero e proprio passaggio segreto. Se la visita delle numerose stanze regala uno spaccato sulla vita del passato ancora di più sono in grado di farlo le rievocazioni di vita medioevale organizzate nei cortili esterni. Cantastorie, musicanti, danzatori, suggestivi personaggi dagli stravaganti costumi sono stati capaci di trascinarci in un mondo quasi incantato mentre abbiamo ammirato increduli i ceramisti dar forma alle proprie creazioni ed antichi panificatori intenti a riscaldare l’aria e le pance con rustiche gallette cotte al momento. Questi eventi sono ripetuti sovente durante l’arco dell’anno ma la cornice delle decorazioni natalizie hanno contribuito a caricare l’ambientazione di grande suggestione. A disposizione degli ospiti all’interno di una vasta sala è allestito un ristorante mentre nella sala accanto, presso il mercato medioevale i più piccoli si sono dilettati nella decorazioni di candele in cera d’api. Avrei voluto che il tempo si fermasse per girare senza sosta tra i meandri del castello alla scoperta dei suoi mille segreti !
Un’altra esperienza che vale la pena di provare durante una visita a Montreux è la salita con il trenino a cremagliera fino alla Rocheres de Naye, una vetta che si staglia al di sopra dei duemila metri. E’ necessario effettuare la prenotazione sul sito della ferrovia che gestisce il servizio con molto anticipo perché i posti disponibili ad ogni corsa non sono molti e la richiesta è tanta. La prenotazione deve essere convalidata presso la biglietteria dove vengono consegnati i titoli di viaggio. Sconsigliano di portare i passeggini ma in realtà attaccato al convoglio c’è un vagone scoperto utilizzato a questo scopo. Per salire su questo piccolo treno dal gusto retrò non si spende poco ma il panorama che si gode una volta lasciata la stazione e la grande sorpresa che si trova in vetta compensano alla grande questo piccolo sacrificio economico.
Quando il piccolo convoglio lascia la banchina ed inizia ad inerpicarsi tra le montagne si apre alla vista dei passeggeri uno scenario davvero suggestivo che aumenta di intensità mano a mano che si sale di quota. Una leggera nebbiolina inizia a ricoprire il lago Lemano fino a farlo scomparire completamente creando un’ambientazione quasi surreale. Tipiche casette di legno compaiono ogni tanto tra il fitto della vegetazione formata da alti abeti ed intanto qualche chiazza di neve inizia a far capolino. Pur essendo dicembre le temperature non sono ancora particolarmente rigide e per questo anche se ci stiamo approssimando a quota duemila il manto nevoso non è ancora ben stratificato. Lo spettacolo prosegue dopo ogni curva fino a che si raggiunge la stazione di arrivo.
Sopra alle nuvole, lontano da tutti i clamori della città, si trova una grotta, ben riparata all’interno della montagna, in cui Babbo Natale ha deciso di trasferirsi. Dopo aver attraversato un lungo tunnel illuminato solo da qualche lucina si arriva in una grande stanza in cui è possibile incontrare proprio lui, l’uomo in abito rosso più amato dai bambini. Con gioia ci avviciniamo al suo cospetto per conoscerlo, fare due chiacchiere con lui (tanto parla tutte le lingue), scattare foto ed infine ricevere un attestato con cui andare nel suo ufficio a ritirare qualche dono con un pò di anticipo sul calendario. E’ stato un momento davvero emozionante per la suggestiva ambientazione, per lo scenario incredibile che si stagliava al di fuori delle finestre ed anche per l’incontro con questo Babbo Natale davvero perfettamente calato nel ruolo . Dopo una visita veloce all’ufficio per ritirare i nostri doni ed una sosta al bar per una cioccolata ristoratrice siamo pronti ad intraprendere il viaggio del ritorno mentre la luce del sole al tramonto ci regala gli ultimi attimi di magia tra le montagne.
Oltre a queste due location particolari in cui poter vivere la magia del Natale, l’aria della festa si respira in tutto il centro di Montreux dove sono allestiti numerosi mercatini e le luminarie colorano la notte. Uno stile ben differente da quello visto nel Trentino o in Baviera, in cui abbiamo passato l’Immacolata negli anni precedenti, ma comunque piacevole. Nel passeggiata che costeggia il lago tantissime bancarelle offrono svariati prodotti e tantissimo cibo che riempie l’aria di mille profumi. I più coraggiosi consumano queste prelibatezze all’aperto ma per chi non ama particolarmente il freddo sono allestite delle baite in legno dotate di tavoli e sedie di cui poter usufruire per ritemprarsi. I prezzi non sono propriamente popolari ma con un pò di attenzione è possibile trovare un buon compromesso tra i morsi della fame ed i franchi rimasti nel portamonete!
In corrispondenza dell’ingresso dell’Hotel Suisse Majestic è possibile ammirare “Il Giardino Magico”, uno spazio di verde urbano reso scintillante da mille illuminazioni mentre proseguendo la passeggiata si arriva in prossimità del Mercato, un’ elegante struttura in ferro battuto, che rappresenta il cuore delle celebrazioni e del “Villaggio dei Boscaioli”. Dalla statua di Freddy Mercury che domina il lago si gode di un panorama davvero piacevole su tutta la riviera reso ancora più interessante, una volta sceso il buio, da illuminazioni colorate a forma di stella marina delicatamente adagiate sull’acqua. Da quest’anno anche il Casinò ha allestito in occasione del Natale uno spazio chiamato “Il Villaggio dei folletti” per far divertire i più piccoli ma purtroppo non abbiamo avuto il tempo di andare a scoprirlo.
Il nostro “viaggio nel tempo” in Svizzera alla scoperta delle tradizioni del Natale è trascorso velocemente tra le tante attrazioni e le bellezze naturali del territorio. La nostra esplorazione di questi luoghi non finisce qui perchè ci sono tanti altri siti che hanno attirato la nostra attenzione ed anche perchè la vignette dura dodici mesi !!!
Info utili:
Dove dormire: Ibis Hotel Losanna
Dove mangiare: Cafè Romand
Link utili:
Golden Pass (Treno a cremagliera)
(Testi e foto di Serena Borghesi-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)