RAFFAELLO A BERGAMO: L’ECO DEL MITO

Raffello ed il suo genio pittorico sono ospitati a Bergamo, presso il GAMec, all’interno di  una mostra dal titolo fortemente evocativo che mette luce sulla grandezza di questo artista attraverso i secoli.  Fino al 6 maggio 2018 è possibile infatti compiere un “viaggio nel tempo” all’interno dell’opera del grande pittore urbinate grazie a questa esposizione dal carattere internazionale che mira a collocare Raffaello in una dimensione più alta del mito. Un’emozione a cui non si può rinunciare, un’evento  a cui abbiamo partecipato con piacere in compagnia dei nostri bambini, perchè per imparare ad amare l’arte non è mai troppo presto.

Raffaello 

Raffaello a Bergamo: come organizzare la visita alla mostra

La mostra “Raffaello e l’eco del mito” è visitabile  presso gli spazi espositivi del GAMec in Via San Tommaso 53, a Bergamo. Il progetto è curato dalla Fondazione Accademia Carrara in collaborazione con GAMec -Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo in coproduzione con Marsilio Electa. Lo spazio espostitivo è visitabile tutti i giorni, ad eccezione del martedì, dalle 9,30 alle 19 . E’ opportuno sapere che la biglietteria chiude un’ora prima. Il biglietto intero ha un costo di 12 euro ma sono previste particolari agevolazioni per le famiglie, i gruppi di famiglie, i giovani e per chi opta per la visita combinata al museo ed alla mostra.

Raffaello

 

 

I bambini sotto ai sei anni non pagano. E’ possibile visitare l’allestimento da soli-anche con il supporto di un’audioguida- oppure con una guida; per le scolaresche vengono organizzate  visite combinate al centro storico. Per quanto riguarda il parcheggio è possibile recarsi ai parcheggi a pagamento di Via Pitentino oppure a quelli gratuiti di Piazzale Stadio e Viale Giulio Cesare e da qui proseguire a piedi per circa dieci minuti o con gli autobus della linea 6 e 9. Un programma di attività colloaterali e didattiche completa ed arricchisce le modalità di possibile fruizione della mostra.

 

“Raffaello e l’eco del mito” a Bergamo: allo scoperta di un grande artista

“Raffaello e l’eco del mito” si pone al centro della scena culturale lombarda, anticipando le celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte del grande artista che si svolgeranno nel 2020. Una mostra intensa ed interessante che mira a delineare le tappe più significative del percorso artistico del noto urbinate attraverso ben sessanta opere esposte. Nucleo centrale di questo progetto è il “San Sebastiano” capolavoro giovanile di Raffaello facente parte della raccolta della Fondazione Carrara.

Raffaello

Con questa esposizione appare chiara la finalità di questa istituzione che non solo si prefigge lo scopo di raccogliere e conservare opere dal valore unico ma allo stesso tempo mira a promuovere una costante attività di studio e ricerca. Visitare questa mostra significa quindi compiere un viaggio nel tempo all’interno del vissuto di Raffaello come artista e come uomo ma anche nel contesto storico in cui visse e che lo influenzò ed ancora più avanti, oltre il Rinascimento, per i continui e costanti richiami che sono propri della storia dell’arte. Ha agevolato la nostra visita la visione del film, reperibile su Sky,  dedicato a Raffaello (Raffaello -Il principe delle arti) che ci ha permesso di familiarizzare con la vita dell’artista e di arrivare preparati alla mostra. Consiglio a tutti coloro che viaggiano in famiglia, ma non solo,  di approfittare di questa opportunità. Le sezioni in cui è articolato il percorso mirano quindi ad accompagnare il visitatore all’interno della complessità artistica di Raffaello partendo dall’individuazione delle influenze paterne ed anche di molti altri artisti di cui fu allievo o semplice osservatore . Un’immersione completa ed emozionante nella profondità artistica del periodo a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento al cospetto di opere capaci di lasciare senza fiato.

Raffaello

 

Si prosegue con la sezione dedicata alle opere giovanili dell’artista urbinate in cui sono esposte quattordici opere che testimoniano la carica innovativa del giovane magister e sono frutto di una collaborazione di portata internazionale. Uno dei grandi pregi di questa mostra infatti deriva proprio dalla presenza di opere provenienti da importanti musei nazionali, internazionali oltre che da collezioni private. Fulcro della visita è rappresentato è il “San Sebastiano”, proveniente da un lascito di Guglielmo Lochis  a Bergamo, che permette di cogliere il sottile filo che unisce Raffaello alla storia della città . La fortuna di questo artista non si limita solamente all’arco temporale della sua vita ma supera i confini dello spazio e del tempo per divenire fonte di ispirazione dapprima nell’Ottocento per proseguire nel Novecento ed arrivare addirittura ai giorni nostri, come si evince chiaramente dalla sezione finale del percorso. La mostra “Raffaello e l’eco del mito” rappresenta quindi  un viaggio nell’armonia e nella bellezza che consiglio a tutti di compiere.

Link utili

Raffaellesco

(Testi e foto di Serena Borghesi- riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)

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