Ibiza, la terza delle Baleari in ordine di grandezza, è solitamente associata al divertimento sfrenato, alla vita notturna ed agli eccessi. In realtà, una visita di poche ore soltanto permette di capire che ciò che quest’isola ha da offrire è molto più di questo. Spiagge candide, acque cristalline, paesi ricchi di tradizione ed una storia affascinante che lega le sue origini all’arrivo dei Cartaginesi le cui tracce sono ancora oggi visibili in numerosi siti archeologici disseminati qua e là nel territorio. Insieme a Formentera e ad altri isolotti circostanti, Ibiza forma l’arcipelago delle Piteuse ( in greco antico significa “isole coperte dai pini”), che i Greci ed i Romani tenevano ben distinte da Maiorca e Minorca . Poco più che una manciata di scogli caratterizzata dalla presenza di una flora ed una fauna endemiche e dalla diffusione di rettili dalle dimensioni maggiori rispetto ai parenti della terraferma. L’immagine della lucertola-o più precisamente dei sargantanes – che ricorre costantemente su magliette e souvenir di vario genere, seppur ormai sfruttata per fini commerciali, simboleggia proprio questa ricchezza naturale di cui gli isolani sono fieri. Ambiente e vestigia storiche di peculiarità tali da aver valso ad Ibiza l’ inserimento nella lista dei beni patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Tante sono le motivazioni che spingono quindi ad assaporare le bellezze dell’isola, anche se si hanno solo pochi giorni a disposizione.
Siamo pronti per iniziare il nostro viaggio nel tempo nella maggiore delle Piteuse.
Alla scoperta della parte nord
Nella parte settentrionale è possibile trovare ancora scorci di autenticità, angoli di vita contadina non intaccati dal turismo di massa. Tra le alte scogliere si trovano baie deliziose in cui godere appieno dei benefici del mare lontano dalla calca. I pini e la vegetazione mediterranea incorniciano le strade che si snodano tra la costa e l’entroterra.
Parte della popolazione ha trasformato le vecchie case coloniche in strutture turistiche ed in alcune zone si sono insediati gli Hippy che, dagli anni settanta del novecento, hanno iniziato ad essere parte del folklore dell’isola. Il mercoledì si svolge ad Es Canar presso Punta Arabi il più grande mercato hippy di Ibiza che attira turisti provenienti da ogni dove ed è considerato tra le attrazioni da non perdere durante una vacanza in questo posto. Gli appuntamenti si susseguono nell’arco di tutta la settimana in varie località come Sant Antoni, Figuretes, Las Dalias, San Miguel. Nel grazioso paese di Sant’Eularia des Riu le bancarelle affollano il lungomare ogni giorno ma la cosa che attira di più del posto sono la bella passeggiata che costeggia la spiaggia e gli interessanti resti del suo antico passato come il ponte ad arco, il Viaducto Romano che varca il Riu de Santa Eularia, unico fiume a regime annuale delle Piteuse durante la dominazione araba e per questo sfruttato attraverso un raffinato sistema di irrigazione per garantire un’agricoltura produttiva. Dalla zona collinare l’insediamento urbano si allargò a poco poco fino ad arrivare alla zona costiera, una volta cessata la minaccia degli attacchi saraceni. Per gli amanti delle comodità in questo tratto di litorale si susseguono spiagge dotate di ogni servizio e divertimenti in cui il rispetto della bellezza del paesaggio non è stato obiettivo primario durante il boom edilizio. Ne è un esempio Cala Llonga dal mare spettacolare ma un po’ deturpata dalle costruzioni che la circondano. Decisamente più incontaminate altre località del nord come Port de San Miguel, un porticciolo ed una spiaggia immersi in una cala profonda, protetta da rocce suggestive. Da qui, puntando verso sud, la bellissima strada costiera cela un’infinità di cale dalla sabbia bianca ed impalpabile alcune arricchite da una bellissima vista sui prospicienti isolotti come Cala d’Hort e Cala Conte.
Riserva naturale delle Saline
Quando si parla di spiagge di Ibiza non si può non nominare Ses Salines, unica per i colori della sabbia e del mare e per il contesto straordinario in cui è inserita. I fondali dolcemente digradanti la rendono particolarmente adatta per i bambini e per chi ama praticare snorkeling in tutta sicurezza.
Anche se potrebbe essere forte la tentazione di tuffarsi in acqua appena arrivati vale la pena compiere uno sforzo e fare una passeggiata fino alla piccola torre di guardia collocata su di un lieve promontorio per scoprire le baie solitarie disseminate nel litorale ed ammirare il panorama. Anche le saline poste alle spalle dell’arenile meritano una visita. L’estrazione del sale rappresenta per quest’isola la seconda risorsa economica dopo il turismo ed è stato praticata da tutti i popoli che sono passati da queste parti. E’ davvero affascinante, in particolare nelle ore del tramonto, aggirasi tra i cumuli di sale puro che molti turisti portano a casa come piccolo ricordo. Le zone umide limitrofe ospitano più di duecento specie di uccelli migratori che scelgono questi luoghi per nidificare. Il parco naturale di Ses Salines infatti è una vasta area protetta estesa per quattordici mila ettari tra la punta meridionale di Ibiza e quella settentrionale di Formentera, di fondamentale importanza per la ricca biodiversità in essa custodita. Le praterie di Posidonia che crescono nei fondali che separano le due isole sono considerate le meglio conservate di tutto il bacino del mediterraneo. Un mix di elementi naturali che ha spinto l’Unesco ad inserire quest’isola nella sua lista più famosa.
Eivissa
Oltre alle bellezze naturalistiche, esiste sull’isola un insieme di lasciti delle popolazioni colonizzatrici di grande importanza tanto che anche alla capitale, Eivissa, per la concentrazione di tali vestigia è stato esteso il significativo riconoscimento di Bene Patrimonio dell’Umanità. La parte bassa della città è occupata dal moderno porto che garantisce collegamenti frequenti con tutte le isole dell’arcipelago e dai quartieri di La Marina e Sa Penya in cui si susseguono locali e negozi di ogni genere e si intrecciano stretti vicoli dal fascino particolare. La Dalt Vila si erge nella parte superiore, cinta da possenti bastioni, ed è considerata la più antica e meglio conservata città fortificata d’Europa.
Dalla porta di ses Taules si accede al cuore della cittadella dopo aver superato un massiccio ponte levatoio. La cinta muraria ripropone il tipico modello rinascimentale composto da una pianta a sette lati in cui si inseriscono bastioni pentagonali. Camminando tra le ripide stradine il susseguirsi di statue romane, testimonianze rinascimentali ed esempi di architettura araba ci fa capire quanto fosse ambita questa terra e quante popolazioni vi siano alternate nella sua dominazione. Se passeggiare con il favore del buio rende la conquista della cima un’impresa avventurosa è con la piena luce del giorno che si può godere di una visuale davvero imperdibile una volta raggiunta la chiesa di San Domenico dalla cui piazza si può ammirare il mare aperto ed i profili di Formentera. In un secondo colle, a fianco al Dalt Vila, si trova il Puig des Molins sede di un’ importante necropoli cartaginese composta da diverse migliaia di tombe.
Ibiza per il perfetto connubio tra storia, natura e divertimento è capace di sprigionare un fascino unico ed una visita di pochi giorni soltanto non è in grado di renderle giustizia ma è sufficiente per innamorarsene e decidere di programmare quanto prima una seconda “incursione” anche fuori dai periodi di maggiore affluenza turistica per arrogarsi il diritto, al pari degli antichi conquistatori, di averla tutta per se.
Info utili
Dove dormire: Hotel Galeon Puerto de San Miguel www.olehotels.com
Dove mangiare:El faro-Eivissa www.elfaroibiza.com
(Testi e foto di Serena Borghesi – si ringrazia l’Ente del Turismo di Ibiza per la concessione di parte del materiale fotografico- riproduzione riservata viaggi-nel-tempo.com)
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