COSA VEDERE AL MUSEO FERROVIARIO DI PIETRARSA

Durante il nostro ultimo viaggio a Napoli abbiamo pianificato già prima della partenza cosa vedere al Museo Ferroviario di Pietrarsa. Analizzando con calma il sito abbiamo da subito capito cosa non avremmo dovuto perderci.

 

cosa vedere al museo ferroviario di Pietrarsa

Cosa vedere al Museo Ferroviario di Pietrarsa

 

 

Quando ci sono tante attrazioni da visitare in una città è importante programmare con minuzia cosa s’intende privilegiare ed il tempo che si ha a  propria disposizione per ogni singolo luogo d’interesse.

Passare da Napoli, specialmente con i bambini al seguito, non può che significare fare una tappa ad ammirare i treni storici della Fondazione FS.

 

Cercherò in questo post di raccontare cosa vedere al museo Ferroviario di Pietrarsa agli appassionati di vecchie locomotive, ai sognatori, ai viaggiatori del tempo, ai nostalgici ed agli amanti della storia.

 

E’ importante sapere che la visita guidata è a disposizione di coloro che vogliono essere supportati durante il percorso.

 

 

 

Un pezzo del nostro passato è stato scritto proprio qui…..

 

Da non perdere a Napoli: una visita alla Galleria Borbonica, al Maan (museo archeologico di Napoli) ed un assaggio di sfogliatelle!!!!

 

 

Cos’è il Museo Ferroviario di Pietrarsa

 

 

MUSEO FS A PIETRARSA

 

Il Museo di Pietrarsa è il luogo in cui si ripercorre tutta la storia delle Ferrovie Italiane. Si trova  appena fuori dal centro di Napoli, esattamente nel luogo di arrivo della prima linea di treni costruita in Italia. Correva l’anno 1839. Da allora è stata fatta tanta strada, sotto ogni punto di vista. L’Italia è stata dotata di migliaia di chilometri di  binari da nord a sud, il progresso ha trasformato le vecchie locomotive a vapore in macchine all’avanguardia, dotate di tecnologia e mille comfort. Ma tutto è partito da qui.

Dalle antiche officine borboniche di Pietrarsa, esempi di un archeologia industriale prestigiosa, hanno preso forma i primi treni. Era il tempo in cui l’industrializzazione cambiava  per sempre il volto del nostro paese. Variavano anche i ritmi sotto la spinta di nuove opportunità e nuove esigenze. Tra queste trasformazioni il treno divenne protagonista con i suoi sbuffi, le sue prestazioni, la sua capacità di portare lontano..magari anche solo con l’immaginazione.

 

Qui i biglietti per la visita guidata!

 

MUSEO DEI TRENI

 

 

Arrivare a Pietrarsa

 

da napoli a pietrarsa

 

 

Raggiungere il Museo Ferroviario di Pietrarsa è molto semplice. Per chi arriva in macchina lungo l’autostrada Napoli/Salerno l’uscita di riferimento è Portici. All’esterno del museo un parcheggio convenzionato è a disposizione dei visitatori.  Per chi non ha mezzi propri è utile sapere che i collegamenti con i treni metropolitani e regionali sono comodi e frequenti.

Dal centro di Napoli è possibile raggiungere in una mezz’ora circa la stazione di Pietrarsa. Lungo il percorso una piacevole visuale del Vesuvio accompagna i viaggiatori.

 

Grazie agli importanti lavori di restauro degli ultimi anni la stazione di Pietrarsa-San Giorgio a Creamano può considerarsi a tutti gli effetti una porta d’ingresso all’adiacente museo.

 

come arrivare a pietrarsa

 

 

 

Visitare il Museo Ferroviario di Pietrarsa

 

 

archeologia industriale al museo delle ferrovie

Archeologia industriale al Museo delle Ferrovie

 

Entrare nel Museo Ferroviario di Pietrarsa è come fare un viaggio nel tempo nel senso letterale del termine. Già dall’ingresso si percepisce la vastità dello spazio che ospita le esposizioni. L’ampio piazzale esterno si affaccia sul blu del mare. La vista è sublime, coronata da un giardino ricco di essenze mediterranee. Difficile staccare lo sguardo ma l’importanza e la ricchezza del percorso di visita lo impone.

 

 

pietrarsa

 

 

Tutta l’area su cui sorge oggi il museo faceva parte dell’Antico Opificio Borbonico. L’anno di costruzione del primo complesso, il 1842, è di poco successivo alla realizzazione del primo tratto ferrato d’Italia. Re Ferdinando II di Borbone aveva un progetto molto ambizioso da realizzare. Nel 1853 la struttura delle officine era completa: il primo complesso industriale italiano era nato.

I restauri avviati a partire dal 2014 mettono in risalto la bellezza delle architetture ottocentesche dei padiglioni. Si tratta di un dettaglio da non trascurare durante la visita di quesro fulgido esempio di archeologia industriale italiano.

Se la posizione del Museo Ferroviario e la struttura che lo ospita rappresentano già da soli un patrimonio che valga la pena vedere sappiate che siamo solo all’inizio.

Per incominciare il giro bisogna munirsi di una mappa alla biglietteria e pianificare la visita. Con l’ingresso è compresa un’esperienza di realtà virtuale, effettuabile ad orari prestabiliti.

E’ possibile iniziare a dare un’occhiata in giro, nell’attesa del proprio turno.

 

esterni del museo di pietrarsa

 

 

Cosa vedere al Museo Ferroviario di Pietrarsa : il Viaggio Virtuale della Bayard

 

LOCOMOTIVA BAYARD

Locomotiva Bayard

 

La sala cinema E è stata di recente attrezzata per permettere ad ogni visitatore di compiere un viaggio davvero emozionante. Grazie alla realtà aumentata è possibile vedere la prima locomotiva d’Italia in azione, capire come fosse in grado di funzionare e provare l’ebrezza di trovarsi al cospetto della creazione della prima linea ferroviaria del nostro paese risalente al 1839. Gli effetti speciali sono compresi !!

 

Il padiglione A

 

padiglione vaporiere

Il Padiglione delle Vaporiere

 

Inizia da qui il percorso vero è proprio tra i padiglioni che compongono il museo di Pietrarsa. Il Salone delle Vaporiere rappresenta senza dubbio uno degli ambienti più interessanti dell’intera esposizione. Gli spazi sono davvero enormi, la struttura composta da basamenti in ferro e tetto a capriate. Ma le protagoniste sono le locomotive : giganti in ghisa, perfettamente conservate. E’ possibile ammirarle nei loro infiniti dettagli ma anche viverle da vicino. Alcune vaporire infatti possono essere visitate, salendo da apposite scale realizzate per facilitare i visitatori. Un salto all’indietro in un mondo fatto di carbone e sbuffi.

 

padiglione a

 

 

Fa bella mostra di sè la locomotiva Bayard a cui sono attaccate alcune carrozze ricostruite sui disegni dell’epoca. Impossibile non notarla nei suoi toni accessi. Tutte le altre locomotive, dalle tinte più sobrie, sono disposte in ordine cronologico.

 

Cosa vedere al Museo Ferroviario di Pietrarsa: il padiglione B

 

treno postale

 

Il Padiglione B era un tempo dedicato a caldarerie e forni. Oggi invece è la sede di carrozze e locomotori storici. Dopo l’interessante carrellata di mezzi esposti all’interno del padiglione A, trovano posto in questa parte modelli altrettanto interessanti e ricchi di una lunga storia. Dalla carrozza di epoca sabauda adibita ad ufficio postale su rotaie alla cellulare per il trasporto dei detenuti, passando per il cosiddetto treno Centoporte, gli esemplari su cui soffermare l’attenzione sono davvero molteplici.

 

treno cellulare per detenuti

 

Troneggia su tutti la carrozza Salone del Treno Reale. Questo mezzo sfarzoso ci porta indietro con la mente al 1930 quando il Principe Umberto I di Savoia convolò a nozze con Maria Josè del Belgio. Il treno infatti venne realizzato per condurre la famiglia reale belga a Roma, dove sarebbe stato celebrato il matrimonio.Oro, stoffe pregiate ed infiniti dettagli catturano lo sguardo di chi li osserva.

 

carrozza regia

 

 

Ultimi padiglioni ed esterni

 

modellini al museo delle ferrovie

 

Il percorso prosegue in altri padiglioni. Il C è dedicato alle locomotive elettriche, l’F alle attrezzature, il G era il vecchio reparto torniere. Questo padiglione è il più antico dell’intero complesso ed oggi colpisce per gli archi a tutto sesto che lo ricoprono. Non è un caso se è soprannominato Cattedrale. Si trovano qui modelli di treni in scala, oggetti ferroviari e modellini, il plastico Trecentotreni e macchinari provenienti da navi traghetto demolite.

 

statua in ghisa di re ferdinando II

 

All’esterno una pensilina in ferro battuto proveniente dalla stazione di Fiorenzuola D’Arda ricorda ai più giovani quale fosse lo stile passato degli snodi ferroviari. Da non perdere anche la grande statua in ghisa di Ferdinando II. Un colosso di quattro metri e mezzo: una delle più grandi opere realizzate in Italia in questo materiale. Il modello originale fu realizzato dallo scultore napoletano Pasquale Ricca, poi fuso nel 1852 proprio a Pietrarsa.

 

 

 

Al Museo Ferroviario si può andare per tanti ragioni. Per alcuni è un modo per ripercorrere una fetta di storia del nostro paese, per altri per studiare l’evoluzione tecnologica. Per i romatici l’occasione per ammirare le meravigliose locomotive a vapore e le carrozze del passato. Le ragioni dunque possono essere molteplici ma indipendente da ciò che spinge grandi e piccini ad arrivare a Pietrarsa impossibile uscire delusi da questa visita.

Spero che questa guida su cosa vedere al Museo Ferroviario di Pietrarsa vi sia d’aiuto !!

 

 

 

(Testi e foto di Serena Borghesi- riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)

 

4 commenti:

  1. Trovo che i treni abbiano un grande fascino, in Italia in effetti non li prendo spesso, ma quando vivevo in Lussemburgo li usavo molto e mi piaceva un sacco. Poter ammirare l’evoluzione di un mezzo che ha cambiato così tanto la storia è assolutamente una cosa interessantissima, sono felice di aver scoperto dell’esistenza di questo luogo… Ogni tanto una gita a Napoli ce la concediamo, quindi sicuramente metteremo in lista anche questo museo!

    • serenaborghesi

      Il treno è un mezzo di trasporto molto affascinante e molto popolare. Ha costi contenuti che permettono a tutti di viaggiare ed il fatto che attraversi letteralmente l’Italia permette di arrivare ovunque. Questo museo è nel suo genere una vera chicca: perfetto per piccoli ma nache per grandi !!

  2. Sono anni che vorrei visitare il Museo Ferroviario di Pietrarsa, un po’ perché mi piacciono i treni e un po’ perché una volta viaggiando in treno da Napoli a Pompei il treno si è fermato a Pietrarsa e mi si è spalancato il cuore! Leggo che non sbagliavo! Spero di scendere a Napoli e dintorni quanto prima!

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