La vendemmia alle Tenute Tonalini, nell’Oltrepò pavese, è un momento di festa per grandi e piccini.
Grazie alla manifestazione Cantine Aperte, organizzata dal Movimento turismo del vino della Lombardia, tutti infatti possono partecipare a questo momento così importante dell’anno.
Vedere con i nostri occhi come si svolge la vendemmia alle Tenute Tonalini è stata una bellissima esperienza per tutta la famiglia, un momento di condivisione e divertimento allo stesso tempo.
Per avere altre idee sulle meraviglie di questa porzione di Lombardia vi consiglio di leggere il nostro articolo sulla raccolta dello zafferano.
In questo post parliamo di:
Tenute Tonalini nell’Oltrepò pavese: una lunga storia
Le Tenute Tonalini vantano una lunga storia. Era infatti il 1865 quando Tomaso lasciò Lodi e la sua osteria per piantare vigne nell’Oltrepò. Una sfida che coinvolse tutta la famiglia. Uno dei figli, Oreste, decise insieme al padre di dare avvio ad un progetto molto ambizioso ed insieme ad altri viticoltori della zona costituirono la Cantina Sociale di Montù Beccaria. Era l’inizio del ‘900 e questo si dimostrò da subito un progetto lungimirante. Passano gli anni si succedono le generazioni ed i cambiamenti. Si procede nell’ottica dell’ammodernamento e dell’affinamento delle competenze ma resta la matrice storica e la volontà di produrre vini eccellenti. Oggi nei 70 ettari della tenuta un papà ed i suoi tre figli continuano a portare avanti il buon nome di famiglia con il massimo impegno ed una passione a tutti evidente.
Le Tenute Tonalini e l’Oltrepò pavese
Le Tenute Tonalini si trovano a Montù Beccaria, nella parte nord-orientale dell’ Oltrepò pavese. Più precisamente si trovano in quella porzione che prende il nome di Valle Versa, un continuo sali e scendi di dolci colline. Ebbeni sì, anche la piatta pianura Padana sa riservare incredibili sorprese;) Giungendo in auto, in un’oretta di tragitto da Milano, quasi non si riesce a credere a questo repentino cambiamento di paesaggio. Sulla cresta della collina sorge Montù Beccaria, circondato in ogni sua parte da vigneti che si estendono a perdita d’occhio. La tradizione vinicola da queste parti si perde nella notte dei tempi e pare fosse praticata dalle popolazioni locali già prima dell’arrivo dei Romani. Un paesaggio da cartolina ed una tradizione secolare: gli ingredienti perfetti per trasformare un calice di vino in un’esperienza indimenticabile.
La vendemmia alle Tenute Tonalini
Per chiunque abbia un minimo legame con la terra la vendemmia rappresenta una fase dell’anno fondamentale. E’ il passaggio dall’estate all’autunno, la celebrazione della generosità di madre natura. In poche parole un momento di festa. Desideravo da tempo poterla vivere con tutta la famiglia, unendo i miei ricordi di bambina ad un’occasione di condivisione con i miei figli. Ci sono riuscita grazie al Movimento del Vino Lombardia che con la manifestazione “Cantine Aperte” permette a chiunque di vivere questa esperienza.
Non serve essere possidenti terrieri, nè avere competenze particolari. Basta un pò di entusiasmo e voglia di fare. L’organizzazione della vendemmia alle Tenute Tonalini è stata ottima. Muniti di cesoie ci siamo recati nel bel mezzo dei vigneti ed abbiamo iniziato la raccolta. Non potevo credere ai miei occhi: i miei bambini correvano come pazzi da un filare all’altro per fare incetta dei grappoli migliori. Una vera gioia per tutti, una festa senza limiti di età dove la natura e la tradizione sono protagoniste.
La visita alla cantina
Dopo la raccolta delle uve non poteva mancare la pigiatura a piedi scalzi. Emozione allo stato puro per ogni giovane vignaiolo che si rispetti. Per capire l’intera filiera della produzione del vino infatti dopo la raccolta abbiamo proceduto alla seconda fase, alla vecchia maniera, senza impiego di macchinari. Ovviamente per fare divertire i bambini (ma non solo!) e fare capire loro come fa l’uva a diventare vino.
A conclusione di questo momento giocoso la visita alla cantina. Tra il profumo del mosto e quello di legno delle botti, è stato molto bello vedere il passato che si unisce al presente. Accanto alla storica botte Mafalda, chiamata così in onore della figlia del Re Vittorio Emanuele III, strumentazioni più moderne e sofisticate. Una passeggiata dentro l’intero processo produttivo del vino fino alla fase dell’imbottigliamento. Per terminare la visita abbiamo avuto il piacere di vedere anche la parte della cantina dedicata alla produzione delle grappe, con i famosi alambicchi a fare da protagonisti.
Il pranzo alla Locanda dei Beccaria
All’interno della tenuta si trova un ristorante in cui è possibile degustare i prodotti del territorio in un contesto raffinato e curato nei minimi dettagli. Si chima “Locanda dei Beccaria” il posto giusto in cui trovare ristoro dopo aver tanto faticato tra i filari. Un team consolidato, la conoscenza delle materie prima, la ricercatezza dei particolari fanno di questo locale un punto di riferimento del territorio. Il legno a vista dei travi, le vedute che spaziano sulla campagna circostante, l’arredamento caldo e particolare sono la giusta cornice per assaporare piatti legati alla tradizione ma rivisitati in chiave moderna. Qualità ed originalità dall’antipasto ai dolci, passando ovviamente per gli ottimi vini a centimetro zero. La degna conclusione di una giornata dedicata alla scoperta di un territorio fantastico quale è l’Oltrepò pavese.
Quando la bellezza della natura di un territorio si trasforma in produzione di altissima qualità, il viaggio e la scoperta raggiungono il massimo grado di perfezione. Bellissimo poter raccontare ai bambini una favola così…..
(Testi e foto di Serena Borghesi-riproduzione riservata www.viaggi-nel-tempo.com)